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Ranieri batte Spalletti... in rimonta

Claudio Ranieri

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Sette rimonte per sette belle storie che hanno reso meno indolore l'avvio di stagione della Roma e il difficilissimo inizio dell'era Ranieri dopo l'addio di Spalletti. La vittoria in extremis a Siena nel giorno del debutto del mister di Testaccio, i pareggi a Palermo, Catania e in casa del Fulham, il successo ispirato da Totti all'Olimpico col Napoli; poi senza il capitano e stringendo i denti contro il Bologna e lo stesso Fuhlam: tutte partite in cui la Roma ha ribaltato una situazione sfavorevole. Sette rimonte che hanno fatto capire a tutti che la squadra di Ranieri avrà pure tanti difetti, ma di certo non si arrende mai, rimanendo in partita fino all'ultimo secondo utile. Si può discutere del gioco che latita, della difesa che prende sempre troppi gol, dell'attacco che sembra legato più agli estri dei suoi campioni che a manovre offensive ben collaudate, ma non si può dire nulla del cuore e della grinta che l'allenatore ha saputo dare ad una squadra che quando arrivò, per sua stessa ammissione, trovò «molliccia e con poca autostima». Cause, queste ultime, dell'affanno che la colpiva quando andava in svantaggio. Ricordate le critiche che si muovevano alla Roma di Spalletti? «Basta che va sotto e perde» dicevano in molti, sorretti dalle statistiche. Nel 2007-08, in quello che è stato il campionato del quasi-scudetto, i giallorossi riuscirono ad effettuare solo sei rimonte, ovvero una in meno di quelle fatte in appena quattordici gare ufficiali con Ranieri, che ha portato con se nella Capitale questa buona abitudine già messa in mostra nelle due stagioni passate sulla panchina della Juve. La Roma, invece, se passava in vantaggio spesso vinceva, ma se andava sotto erano guai, tanto che anche l'anno scorso fece appena dieci rimonte di cui, però, solo tre effettive, visto che le altre sette arrivarono in partite nelle quali il risultato cambiò più volte come, ad esempio, Roma-Cagliari, nella quale si passò dall'1-0 all'1-2, al 3-2 finale. E poi la «tigna» tipicamente romana che Ranieri ha saputo trasmettere ai suoi potrebbe diventare un valore aggiunto molto importante nel giorno in cui i giallorossi ritroveranno anche una manovra offensiva più fluida e quando recupereranno tutti gli infortunati eccellenti dell'ultimo periodo. A cominciare da Totti, ovviamente.

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