La via italiana è la chiave della svolta
Sbagliavanoi Tom Hagen de' noantri, consiglieri e sussurratori all'amatriciana, perché di Vito - come gli amici, quelli veri s'intende, lo chiamano - questa squadra aveva, ha e avrà bisogno. L'esordio del ricciolino bolognese è andato poi oltre ogni aspettativa per l'autorità che ha mostrato sul campo. Nel momento in cui Gentile ha trovato il quintetto più equilibrato, con i 4 piccoli, e la difesa romana ha stretto le maglie e gli aiuti e le rotazioni si sono sincronizzate l'ex dell'Armani Jeans s'è messo a fare il metronomo dell'attacco non disdegnando di mettersi in proprio. Tutto per lui è filato liscio, a parte un paio di errori che ci possono anche stare. Vito è intelligente quanto ambizioso e sa che non sempre saranno rose e fiori. Ma la sua presenza e il recupero di Gigi Datome, sommati all'ormai costante consistenza di Andreone Crosariol, promuovono, in attesa del recupero di Gigli, la scelta italiana operata in estate, per la felicità, quando alla Fip si decideranno a sciogliere le riserve, del nuovo Ct azzurro.