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Era nata come una goliardata nell'estate del 2004: ricordate? La nazionale di Giovanni Trapattoni, gli Europei in Portogallo e quel Cassano che entra e segna.

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Lofece suo pure un candidato a sindaco della città Michele Emiliano, con tanto di spot elettorale, che poi sindaco è diventato e lo è tutt'ora. A dire il vero il Trap a Cassano lo «metteva». Solo che non bastò. Adesso, complice un Lippi un po' troppo silenzioso sull'argomento e una nazionale che non brilla certo per continuità e gradevolezza del gioco, il tormentone non solo torna, ma acquisisce i contorni dell'affare di Stato. Stato pallonaro, certo, ma sempre ecumenico, popolare e addirittura inter-sportivo, capace di varcare i confini del mondo del pallone. Ecco allora l'invasore solitario, vecchio cliché della protesta non violenta degli anni '70; o lo striscione dedicato a Mallett, cittì del rugby: già, quel «Almeno tu Metti a Cassano» ha riscosso senza dubbio consensi, non foss'altro per l'intelligenza e l'ironia. E questa vicenda così tipica rischia davvero di accompagnarci fino all'estate prossima. Due le variabili: che Lippi mette a Cassano (vabbè, scherzavamo) o che l'Italia giochi talmente bene da non ispirare ripianti e nostalgie. Ci sarebbe, a guardar bene, una terza via, quella che rese internazionalmente famoso e popolare Michail Gorbaciov, ultimo leader della defunta Unione Sovietica: la Glasnost, la Trasparenza. Ecco, rientrando in confini molto più futili e giocosi, sarebbe bene che Lippi ci spiegasse. Non lo vede tecnicamente? Discutibile, ma necessariamente rispettabile. Non lo vuole inserire in un gruppo del quale Antonio non ha mai fatto parte in pianta stabile? Comprensibile, anche se opinabile. Non lo considera adatto ad un ritiro lungo, memore di comportamenti passati davvero censurabili? Obsoleto, ma lecito. Ora, premesso che ognuno può fare quello che vuole, sarebbe utile che il cittì spiegasse, raccontasse. Chissà, forse una soluzione definitiva non c'è. O meglio: non c'è tra quelle immaginate da Lippi. Che comunque sull'argomento glissa. Destinato inevitabilmente a sentirsi dire: Metti a Cassano.

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