Tanti motivi per tifare Trapattoni
Unalunga vacanza, sarebbe molto più utile se i club potessero utilizzarla per il recupero di tanti giocatori alla ricerca della condizione migliore, invece la fitta attività internazionale, quella che conta e quella che vale pochino, sarà un altro ostacolo per il lavoro dei club e dei loro tecnici. Tra gli avvenimenti meno significativi rientra l'amicheole di Pescara, anche se la presenza di una Nazionale ricca di storia e di prestigio, come l'Olanda, imporrà comunque agli Azzurri di Lippi un sostanzioso livello di impegno. Assente De Rossi, in questo momento non particolarmente fortunato, vedremo un altro romano purosangue, Candreva, esordiente, l'altra novità sarà Palladino che però in maglia azzurra ha già giocato. Vietato attendersi indicazioni in vista dell'appuntamento sudafricano dal quale ci separano otto mesi, tanto da ipotizzare sorprese: di quelle forzate, le convinzioni di Lippi sembrano ormai radicate, compreso l'ostracismo a Cassano. Gilardino unica punta, a supporto Camoranesi e il giovane genoano. Si definiscono intanto gli ultimi dettagli per completare il tabellone del prossimo Mondiale. Si gioca in Africa, Centro America (primo round dello spareggio tra Costa Rica e Uruguay) e perfino Nuova Zelanda, «Kiwi» favoriti dopo il pari bianco in Bahrein. Molto più significativo il livello tecnico delle sfide europee, in palio gli ultimi quattro posti destinati al vecchio continente. Particolarmente intrigante, per gli italiani, il match di Dublino, dove l'Eire di Trapattoni dovrà firmare un'impresa per non rendere disperato il ritorno di mercoledì contro la Francia di Domenech. Personaggio, quest'ultimo, poco simpatico perfino alla mamma, con noi qualche vecchia ruggine dai tempi dell'Under 21 (ben diversa da quella attuale sbeffeggiata in Ungheria, in gol anche il barese Koman), umano tifare per il vecchio Trap. Sembra correre sul filo sottile dell'equilibrio lo scontro tra Grecia e Ucraina, pronostico a senso unico, ma con qualche insidia, per il Portogallo di fronte alla Bosnia, animata da bellicosi propositi, e per la Russia contro la Slovenia, tanto Est europeo nei quattro scontri decisivi.