Italia, prove di Mondiale
PESCARA - C'è profumo di Mondiali nell'Italia-Olanda di stasera, test in cui Marcello Lippi un pò per scelta e un pò per necessità schiera due volti nuovi, Palladino e Candreva, senza per questo aspettarsi alcun tipo di sconto da chi dovrà giudicare. «Al pubblico di Pescara non chiediamo nessuna immunità, di questi tempi poi - spiega il commissario tecnico - siamo campioni del mondo ed è tanto, ma non per questo pretendiamo di aver guadagnato chissà quale sconto. Pagano il biglietto, i tifosi possono dire quel che vogliono: ma almeno aspettino la fine, se ci sarà un momento di difficoltà ci aiutino. Per il resto, quel che verrà non sarà un problema». Senza tre titolari chiave (De Rossi, Marchisio, Iaquinta) e con un'identità definitiva ancora da trovare, Lippi non se la sente di mettere in parallelo questo test con l'Olanda del 2005, quattro anni esatti orsono, quando uno scintillante 3-1 ad Amsterdam diede la misura di quanto fosse solida quella nazionale lanciata verso il Mondiale di Germania. «Considerate normale l'accostamento a quella partita, ma di uguale c'è solo il nome dell'avversario - sostiene il cittì - rispetto a quattro anni fa, ora abbiamo più certezze su quel che potremo dare in un mese di Mondiale. Per questo non è indispensabile fare una grande partita». Quel che verrà, sottintende dunque Lippi, è il rischio di una scivolata contro l'Olanda di Sneijder e Huntelaar: niente a che vedere con il calcio totale di Cruyff e i suoi fratelli ma pur sempre la prima europea a staccare il biglietto per i Mondiali con otto vittorie su otto. Uno scivolone azzurro, a voler vedere il bicchiere mezzo vuoto, vorrebbe dire di sicuro una nuova petizione popolare per Cassano, come un mese fa a Parma contro Cipro, prima ancora che eventuali fischi o inviti ad andare a lavorare. «Da tutti mi aspetto una crescita, individuale e collettiva. Palladino - sottolinea Lippi - l'avrei chiamato già a giugno. Il destino in vista del Mondiale è tutto nelle sue mani. Candreva farà la mezzala sinistra dietro alle punte Gilardino e Palladino nel quattro-tre-tre iniziale. «Vedrete più spesso Palombo e Pirlo centrali», ha detto Lippi in insolita vena di spiegazioni tattiche, dopo aver annunciato a uno a uno gli undici titolari e prima di lanciarsi nell'elogio di Pirlo. «In questo momento è talmente forte che può giocare ovunque - le sue parole sul milanista - in rossonero fa il centrale, e lo fa benissimo». Starà a lui prendere per mano un'Italia dai passi ancora incerti, ma che con l'Olanda vuole sentirsi più vicina al Mondiale 2010.