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Inter-Roma, altro veleno

Claudio Ranieri

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MILANO - Inter-Roma non finisce mai. L'ennesimo pareggio a San Siro ha riattizzato vecchi residui ormai incancreniti negli annali del calcio italiano. Così il giorno dopo è quasi più caldo dell'immediato dopo gara. «Mourinho è un bene per il calcio italiano - attacca Ranieri - anche se non siamo mai d'accordo davanti ai microfoni. Noi cercavamo di giocare, l'Inter magari ha avuto una serata storta e ricorreva al fallo sistematico. In tv si è visto quante volte siamo stati falciati. Diciamo che Mourinho avrebbe fatto meglio a stare zitto. Lui ha una persona che ascolta tutte le interviste in modo che arriva sempre preparato quando deve parlare. Va bene tutto, ma non le prese in giro». Ranieri è un fiume in piena. «Se Mourinho avesse ottenuto i miei risultati alla Juventus, sarebbe stato esaltato. Invece io sono stato esonerato». Passando alla Roma, il tecnico tiene alto il tiro ma vola basso per non scatenare l'euforia di una piazza che troppo facilmente si infuoca. «La mia ambizione è arrivare tra i primi quattro. Ma non voglio illudere nessuno: cerchiamo di costruire questo sogno e alla fine vediamo. La classifica è corta, noi siamo in un limbo». E non si fa attendere la replica dell'Inter direttamente alle parole del presidente Moratti. «Ho sentito al volo qualche dichiarazione di Ranieri - spiega - sembra uno sfogo un po' strano... però non ritengo che sia stata una partita di questo genere. Noi cattivi? È un'accusa antipatica perché vuole dare una caratteristica che non abbiamo». Intanto Totti corre veloce. Corre al fianco della sua Roma cercando di stringere i tempi di un recupero che potrebbe rivederlo in campo già dopo la sosta del campionato: domenica 22 novembre all'Olimpico contro il Bari. Il suo obiettivo immediato è lì, ma quello della Roma è ben più ambizioso: parola di capitano. «Rientro dopo la sosta... se tutto va bene. Il nostro traguardo? Arrivare tra le prime quattro, questo è quello che ci siamo prefissati. Dopo il cambio di tecnico stiamo crescendo piano piano». Non ha dubbi quindi Totti sulle priorità di questa Roma che dopo l'ottimo pareggio di San Siro ha di nuovo il vento in poppa e sembra guardare al futuro da un'altra prospettiva. I giallorossi hanno riaperto un campionato che secondo Totti non si era mai chiuso. «Infatti, è sempre rimasto aperto, perché ci sono ancora tantissime partite da giocare e anche se l'Inter avesse vinto contro di noi, penso sarebbe cambiato poco. Comunque siamo riusciti a fermare una delle pretendenti allo scudetto e siamo contenti della nostra prestazione». Dulcis in fundo la carica di Pizarro e Perrotta, due di quelli che ci credono eccome. «A Milano abbiamo dato un buon segnale - è il pensiero di Perrotta - e dimostrato che possiamo arrivare tra le prime quattro». Teoria sostenuta anche dal cileno. «Non ci tiriamo indietro, non ci nascondiamo». E l'ambizione di Menez: «Il mio sogno è giocare al fianco di Totti con Vucinic in campo». Già, Ranieri così avrebbe il futuro assicurato.

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