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Squadra allo sbando, tutti in ritiro

Claudio Lotito

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La Lazio affonda, Lotito irrompe negli spogliatoi e impone il ritiro alla squadra. Il presidente biancoceleste, pochi istanti dopo il fischio finale è entrato nello stanzone dell'Olimpico per confrontarsi con i giocatori. Parole dure, non tanto per la prestazione fornita contro il Milan, quanto per l'andamento negativo della stagione. Paradossalmente, il secondo tempo giocato con ardore contro i rossoneri, ha infervorato ancor più il numero uno del club che ha deciso di isolare la squadra. Non si conosce ancora la località dove la Lazio preparerà la prossima sfida di campionato contro il Napoli: sarà un ritiro a tempo indeterminato, per cercare di dare una scossa all'intero gruppo. Niente clausura per Muslera, Kolarov, Meghni, Lichtsteiner e Pandev, convocati con le rispettive nazionali. La sfida più impegnativa vedrà protagonista Muslera, in campo nello spareggio tra Uruguay e Costa Rica. Nel dopo partita i giocatori biancocelesti sfilano via a testa bassa, così come Ballardini che preferisce evitare la passerella davanti alla mixed zone. Il tecnico vacilla ma non cade: la società, per il momento, ha deciso di andare avanti con la stesa guida nonostante la carenza di risultati fatti registrare della squadra negli ultimi due mesi. Del resto, dopo aver ereditato una squadra che nella passata stagione non era riuscita ad andare al di là del decimo posto, fiaccata dai punti cardine come Pandev e Ledesma, e indebolita dalle cessioni di Rozehnal e De Silvestri, non si può certamente pretendere la luna. La dirigenza, al momento, prende tempo nell'attesa di una pronta reazione. Ma il calendario non sembra favorire la formazione biancoceleste: alla ripresa del campionato, il 22 novembre, si ripartirà dalla trasferta di Napoli. Sette giorni dopo lo scontro-salvezza con il Bologna. Poi il derby contro la Roma del 6 dicembre.   L'anno solare si chiuderà con la sfida casalinga contro il Genoa (13 dicembre) e con la trasferta contro i campioni d'Italia dell'Inter in programma il 20 dicembre. Nel frattempo Ballardini dovrà restituire un'anima alla squadra, cercando di blindare una difesa oramai allo sbando, rianimando un attacco che non sa più far gol. Il reparto avanzato biancoceleste, dopo il Livorno, è il peggiore di tutta la serie A: soltanto nove gol realizzati, di cui due su calcio di rigore, sono un campanello d'allarme finora inascoltato.   Ma sarà necessario anche abbassare la «temperatura»: al di là dei cartellini rossi rimediati in serie, i giocatori non sono tranquilli. Anche ieri, dopo aver ridotto le distanze, Zarate ha avuto modo di zittire i tifosi: un gesto che non è passato inosservato e che è stato chiarito dal diretto interessato nel dopo partita di Lazio-Milan. L'argentino inizia a mandare i primi segnali di insofferenza: le promesse dei dirigenti di costruire una squadra competitiva fatte al giocatore al momento della firma del contratto sono state disattese: addio sogni di gloria, si lotta per non retrocedere.  

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