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Roma, come una vittoria

De Rossi e Vucinic in Inter Roma (Foto-Gmt)

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Punto d'oro per una Roma menomata a San Siro contro l'Inter capolista. Troppa la differenza tra le due squadre per pretendere di più dai giallorossi che partono bene, ci credono, stringono i denti quando c'è da soffrire e portano via un pareggio che sa tanto di vittoria contro la corazzata del campionato.   Mourinho non sporca la sua striscia positiva che porta a 150 le gare senza sconfitte in casa, ma anche la Roma scrive un buon numero: per il quinto anno consecutivo esce imbattuta dalla San Siro nerazzurra. E anche se, come dice giustamente Ranieri «non c'è proporzione», senza cinque titolari e con De Rossi perso dopo mezz'ora di gioco, questo pareggio fa benissimo alla Roma che aspetta il ritorno di Totti e guarda il futuro con più ottimismo. La sfida del rombo la vince, comunque, l'Inter con Stankovic alto, Vieira basso e Sneijder in panchina. È la novità di Mourinho che dopo le fatiche di Kiev fa tirare un po' il fiato al suo playmaker. Va sul sicuro invece Ranieri: quello della Roma è un 4-4-2 spaccato con Brighi preferito a Guberti e la coppia d'attacco Vucinic-Menez. E proprio da un guizzo del fenomeno francese nasce l'occasione che potrebbe mettere la gara della Roma in discesa: gran palla tra i due centrali per Vucinic involato a rete da solo. Ma il montenegrino non tira subito e permette il recupero di Lucio finendo all'inferno insieme agli accidenti piombati dai trecento romanisti che ci hanno creduto e sono arrivati fin quassù. Undici minuti e l'attaccante giallorosso prende l'ascensore per il paradiso: gran palla dalla destra di Motta e stacco imperiale sulla testa di Lucio (non esattamente uno dei sette nani) per il vantaggio giallorosso che ammutolisce San Siro.   Inevitabile la replica dell'Inter capolista, ma Julio Sergio c'è e dice «no» prima a Milito, poi a Muntari. Ma la brutta notizia per la Roma arriva al 31' quando Vieira salta a centrocampo assieme a De Rossi e il romanista resta a terra: gomito del francese sullo zigomo e frattura scomposta. Bruttissima notizia, entra Faty e la Roma si trascina fino all'intervallo in vantaggio. Poi, come previsto, Mourinho cambia: fuori Muntari e Vieira, dentro Balotelli e Sneijder. Questa una delle differenze sostanziali tra le due formazioni: si rompe De Rossi entra Faty (giovane di talento, ma pur sempre un ragazzino); dall'altra parte escono Vieira e Muntari ed entrano Sneijder e Balotelli. E sarà così anche più avanti quando Ranieri cambierà Vucinic con Okaka e Mourinho metterà dentro Cambiasso per un Thiago Motta più volte graziato da Rocchi. Comunque, quella della ripresa, è un'altra Inter e in tre minuti riapre la gara: l'arrembaggio nerazzurro culmina con il destro di Eto'o che fa 1-1. L'Inter cresce col passare dei minuti, ma la Roma soffre, stringe i denti e resta lì aggrappata a un pari che farebbe tanto morale. I nerazzurri arrivano da tutte le parti e solo un colossale Mexes tiene in piedi la Roma che ci prova, comunque sempre, in contropiede. Finisce con l'assalto all'arma bianca dell'Inter e i tre fischi liberatori di Rocchi arrivano per i giallorossi come manna dal cielo: va bene così, un punto a San Siro per questa Roma è oro puro.  

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