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La grande fuga di spettatori dai nostri stadi

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Ilpubblico le sta abbandonando perché deluso dai risultati oppure il rendimento delle squadre risente del clima un po' depresso che le circonda? A monte ci sono situazioni che non riguardano soltanto il calcio romano. La crisi economica si fa sentire, in più le famose e tanto sollecitate norme per garantire una maggiore sicurezza negli stadi non incoraggiano il pubblico a partecipare. Lo svuotamento degli stadi ed in particolare dell'Olimpico che ospita le partite della Roma e della Lazio costituisce un elemento di preoccupazione soprattutto per due club che non hanno alle spalle proprietà in grado di sopportare forti perdite. I dati sono allarmanti. Dieci anni fa la Roma, pur potendo contare su 44.723 abbonati non aveva mai avuto, in tutta la stagione, meno di 11.287 mila paganti, minimo toccato solo in occasione di un Roma-Vicenza. In questo campionato la Roma, senza fare riferimento alla partita con il Napoli, per la quale era stato impedita la presenza dei tifosi napoletani, ha registrato paganti appena superiori alle 3 mila unità per gli incontri con il Livorno e con il Bologna mentre gli abbonati non dovrebbero superare i 25 mila (per il calcolo preciso bisognerà aspettare ancora qualche mese!). Inoltre per una partita di Europa League con il Fulham, pure importante, c'è stato un pubblico di appena 14 mila spettatori. Per la Lazio questi calcoli sono resi impossibili dalla pessima abitudine della società, gemellata sotto questo aspetto con il Cagliari, di non comunicare né il numero dei paganti, né l'incasso. La scomodità dello stadio, peraltro la stessa da quando l'Olimpico è stato inaugurato nel 1953, e l'impossibilità di decidere all'ultimo momento se andare allo stadio spiegano, ma solo in parte, la fuga degli spettatori. Non si può naturalmente trascurare la concorrenza televisiva ma qui è il calcio che deve fare i propri conti e stabilire se i soldi garantiti dalla televisione compensano le pesanti perdite al botteghino e quella della continuità del rito domenicale. Questa considerazione riguarda naturalmente tutto il nostro calcio e non soltanto le due squadre romane ma l'impressione è che a Roma il fenomeno della fuga degli spettatori abbia assunto proporzioni più ampie e più preoccupanti.

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