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E se il divario diventasse un vantaggio?

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Tral'altro due delle tre classiche della giornata, ha perduto un po' di prestigio la terza, quella dei campioni occasionali, come il Cagliari e la Samp. Parte, il derby incrociato, con la visita del Milan all'Olimpico laziale, uno scontro tra ben differenti umori, l'attuale dislivello tecnico assai meno accentuato rispetto a quello psicologico, specialmente dopo le cicatrici lasciate dalla trasferta al Madrigal. Orgoglio e motivazioni da ritrovare dopo che la recente striscia negativa costringe la Lazio a giocare per una classifica che non le appartiene, per quel livello di organico che l'avvio di stagione aveva giustamente esaltato. Potrebbe aiutarla, forse, l'euforia che anima il Milan, lanciato dai favori arbitrali contro la Roma verso posizioni più in linea con il suo prestigio e con le attese. Si attende la versione recente a trazione anteriore, poco importa che a fianco di Pato giochi Inzaghi o Borriello, altri problemi ha Ballardini che ritrova Matuzalem e forse punterà su Zarate unica punta, dipenderà dalla scelta tra Rocchi e Foggia. Chiuderà il sipario la sfida di San Siro tra due squadre a lungo protagoniste del panorama nazionale. Altri tempi: adesso, mentre l'Inter guarda tutti da una posizione da vertigine (anche se, nel suo feudo bergamasco, la Juve trova i tre punti per accorciare, momentaneamente, le distanze), la Roma arranca in Italia e fuori, raccatta qualche punto prezioso per allontanare angosce inattese. Forse un vantaggio, trovare nel momento più buio proprio la capolista, almeno Ranieri non avrà l'obbligo di far gioco, impresa di questi tempi utopica, saranno gli altri a dover gestire una partita dal pronostico chiuso. Anche se Mourinho, come faceva una volta Liedholm, afferma che la Roma è da scudetto e Ranieri si affida al muro del pianto, sottolineando l'attuale sproporzione di valori. Ancora tante le assenze, anche se un paio tra gli esclusi, Juan e Doni, andranno a Doha con il Brasile, muniti di cartelle cliniche. Abbiate pietà di noi. Nel primo anticipo, avrebbe meritato di stravincere il Catania, ammirevole, si è salvato in affanno un Napoli irriconoscibile, a partire da quelle ignobili magliette color carta stagnola.

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