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L'Italia si ferma per ricordare Gabbo

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Cinqueminuti di silenzio per non dimenticare. Per far riflettere i giudici di Arezzo che la vergognosa sentenza di luglio non ha fatto giustizia per un povero ragazzo ucciso dal folle geste di un agente. E così le curve di tutta Italia, dalla serie A alla Lega Pro, resteranno mute nei primi minuti per far capire che nel processo d'appello bisognerà restituire credibilità alla giustizia con un verdetto equo e non quello ridicolo di qualche mese fa quando è stato derubricato il reato da omicidio volnatario in colposo con una condanna di soli sei anni. «11 novembre, Gabbo cuore d'Italia», è il tam-tam di internet che negli ultimi giorni sta spopolando su facebook e blog per ricordare il giovane Gabriele Sandri nel secondo anniversario dall'uccisione sull'Autostrada del Sole, avvenuta per mano di Spaccarotella. Era l'11 Novembre 2007 e una famiglia è stata distrutta da quei tragici eventi. Nel weekend negli stadi poi mercoledì una serie di appuntamenti romani per preservare la memoria di Gabbo. Si comincerà alle 7.30 presso l'Ospedale Bambino Gesù si radunerà il Gruppo Donatori Volontari Gabriele Sandri per donare il sangue presso il centro trasfusionale della struttura ospedaliera dedita alla cura dei bambini. Si proseguirà alle 13 quando verrà inaugurato il Parco Gabriele Sandri tra Via delle Medaglie d'Oro e Via Trionfale, ai piedi della Scuola Elementare Giacomo Leopardi. Ci sarà anche il sindaco Alemanno che ha preso a cuore la vicenda della famiglia Sandri. «In quella stessa scuola - afferma il fratello Cristiano - Gabriele ha fatto le elementari. Lì ha trascorso la sua infanzia. I suoi piccoli amici, gli insegnanti, i primi giochi all'aria aperta. Dall'evento tragico di quella maledetta domenica di 2 anni fa, oggi nasce qualcosa di positivo. Un parco intitolato alla sua memoria è altamente significativo: rimarrà per sempre li, dove ogni giorno giocano i bambini, a tenere vivo il ricordo di mio fratello nel suo quartiere e in tutta Roma. Gabriele è figlio di questa città». Ma non finisce qui alle 15.30 saranno consegnati i locali di Piazza della Libertà dove avrà sede la costituenda Fondazione Gabriele Sandri, sostenuta dalle amministrazioni locali e dalla Figc. Una bella notizia che è potuta diventare realità grazie all'interessamento del delegato allo sport Alessandro Cochi. Alle ore 19.00 invece si celebrerà la messa in suffragio di Gabbo nella Chiesa Pio X in Piazza della Balduina. Fuori dal sagrato, poco prima della funzione religiosa, si svolgerà anche una silenziosa fiaccolata per chiedere anche una volta giustizia in vista del processo d'appello fissato a Firenze. L'appello lanciato è «Gabriele aspetta giustizia!» Infine in molte altre città d'Italia, dal Nord al Sud, isole comprese, si preannunciano attestati di solidarietà alla famiglia Sandri e azioni celebrative per non dimenticare il giovane dj romano. Giorgio Sandri, papà di Gabbo: «Lo sento: abbiamo il sostegno di una nazione intera, di ampie fasce di cittadinanza attiva: da Milano a Messina, da Cagliari e Perugia, da Firenze a Udine. Decine di città, migliaia di giovani, anziani, uomini e donne che si sono immedesimati nel destino assurdo che ha stroncato la vita di mio figlio e che oggi lo ricordano nel modo migliore. È un segnale importante. Significa che in Italia c'è ancora una coscienza civile diffusa, c'è ancora umanità e voglia di cambiare, nonostante purtroppo – come è accaduto nella prima fase della nostra vicenda processuale – un potere dello Stato ha perso un'occasione esemplare per dimostrare che non ci sono disparità di trattamento, nè cittadini di serie A e di serie B. Continuiamo a chiedere giustizia. E con noi lo chiede la gente: la giustizia deve essere uguale per tutti». Lui. Sal.

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