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L'ha sempre detto.

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PerClaudio Lotito le caratteristiche professionali di chi lavora alla Lazio devono andare di pari passo con quelle umane, etiche, quelle che attengono ad una precisa filosofia di vita. Insomma, come dice lui, i principi e la voglia, prima dei soldi e degli interessi personali. Ma questa regola, ovviamente, deve valere anche per lui. Così, al netto di polemiche e di facili ironie sulle spesso roboanti dichiarazioni del numero uno biancoceleste, questo deve essere per forza il momento delle scelte e delle decisioni. Ammettere, come accaduto prima della sconfitta a Villarreal, che la situazione sia difficile attiene più ad un esercizio di semplice constatazione dei fatti, piuttosto che un primo passo nell'affrontare la crisi. Serve altro. E se da una parte è lecito che il presidente gestisca questa situazione all'interno della sfera privata di una società - come la lavata di testa a Ballardini l'altra sera - è altrettanto necessario adesso inviare a tutti, soprattutto ai tifosi, segnali precisi. In ballo c'è la Lazio e non una presa di posizione, un puntiglio. E per il bene della Lazio si possono anche ammettere degli errori. Dunque, perché non rivedere la querelle con Ledesma e Pandev? Si dirà: ma come si fa, adesso? Ebbene, i grandi dirigenti sono capaci anche di grandi mosse, spesso improvvise, magari inaspettate. E se proprio con i «dissidenti» come sono stati ribattezzati i giocatori che non giocano mai le partite che contano, ma solo le amichevoli scaccia-causa, la questione può dichiararsi chiusa, occorre una riflessione seria e non più rinviabile col tecnico. Davide Ballardini ha deluso tutti. I suoi estimatori, i tifosi della Lazio e, ovviamente, Claudio Lotito. Ma solo lui sa, può sapere, se la questione col tecnico che doveva riaprire un ciclo dopo Delio Rossi, è da considerarsi chiusa. Se lo fosse non ci sono cause o questioni economiche che tengano. Se il giocattolo immaginato da Ballardini s'è rotto, meglio chiudere qui e interrompere l'agonia. Serve la volontà, ma servono i soldi. Ecco, i soldi: nel virtuoso bilancio della Lazio, però, deve trovare spazio anche la ragion di Stato. Se Ballardini non va più bene alla Lazio, e se Lotito lo sa, non indugi. Mutuando una vecchia battuta di Nanni Moretti rivolta all'allora leader del Pds Massimo D'Alema, Lotito adesso deve dire una cosa da laziale. Ma soprattutto fare una cosa da laziale.

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