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La conferma di una rosa mediocre

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Undisastro, l'ennesimo in Europa degli ultimi anni. Verrebbe da chiedersi perché la Lazio si presenta senza una rosa adeguata alle competizioni internazionali. Era successo con Caso in panchina quando anche l'Egaleo aveva superato i biancocelesti, poi due anni fa l'ultimo posto nel girone di Champions, infine la brutta figura di ieri a Villarreal. Sfortuna? Anche ma non si può negare l'ingenuità di Baronio che sconta il regolamento europeo dove si punisce anche l'intenzione di fare un fallo. Il gesto, la manata, non è arrivata a colpire Llorente ma l'arbitro tedesco Kircker è stato molto fiscale e ha messo ancora più in salita la partita della Lazio che già aveva subito un gol per la solita ingenuità difensiva. E dopo 40 secondi Rocchi aveva fallito un gol abbastanza semplice. Poi altre due reti in quindici minuti per ribadire la modestia della squadra biancoceleste. Cani e Pires su rigore avevano già chiuso la pratica. Nella ripresa Zarate ha salvato l'onore e fatto crescere i rimpianti per un'esclusione inspiegabile. Il penalty fallito da Foggia è lo specchio di una stagione maledetta cominciata proprio in Europa con la notte stregata contro il Salisburgo all'Olimpico. Il poker di Rossi fa solo crescere l'amarezza. La situazione del girone è diventata complicata perché ora servirà l'impresa in Austria (bisogna vincere con due gol di scarto), peraltro a soli quattro giorni dal derby contro la Roma. Ma forse è meglio mollare l'Europa perché la squadra non regge le tre gare in settimana. E poi l'allenatore conferma di essere in confusione con scelte iniziali discutibili e una squadra ormai sull'orlo di una crisi di nervi.

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