Dalla coppa arriva solo altro avvilimento

Vicina,per i giallorossi, la qualificazione alla fase successiva dell'Europa, stentata ma preziosa, in chiave classifica, la vittoria sul Fulham, ancora una volta in dieci per metà gara. Ma le indicazioni che qualche novità avrebbero dovuto offrire al tecnico possono soltanto accentuare l'attuale avvilimento. Cicinho fantasma, Guberti poco incisivo, un optional la porta per Julio Baptista, Doni all'ennesimo infortunio, di buono soltanto il risultato, ma in parità numerica il buono lo avevano esibito soltanto gli inglesi. Ci ha provato, Ranieri, a modificare un trend negativo allarmante, almeno per quanto riguarda una parvenza di gioco, con qualche volto nuovo, Cicinho e Guberti esterni, Julio Baptista e Okaka punte. E così si è precipitati nel desolante vuoto di un primo tempo inguardabile, controllato agevolmente da un Fulham che pure un po' di turnover si era concesso. Al primo vero tentativo inglesi in gol, netto il fallo di Andreolli su Kamara, anche generoso il giallo per il difensore, esecuzione impeccabile del francese. Poi la Roma, scollata e impacciata, ha affidato la rivalsa ai calci piazzati, su angolo Mexes ha girato bene trovando il braccio teso di Pantsil, di cinque arbitri nessuno ha visto il più solare dei rigori. Altra tegola prima del riposo, Doni zoppo su un elementare rinvio di piede. Poi la svolta, al rientro in campo segnato dai cambi di Ranieri, severo l'arbitro nel rosso diretto per Nevland, Fulham in dieci, come all'andata. Senza uno straccio di gioco, la Roma si è riversata in avanti, trovando pareggio e sorpasso con Riise e Okaka, non proprio impeccabile Schwarzer, è finita in undici contro nove, il Fulham ha rischiato anche di pareggiare. Pochi segnali confortanti per la serata di San Siro, prima della sosta per le Nazionali che accorderà un po' di respiro. Un incubo per la Lazio al Madrigal, dopo un quarto d'ora un uomo in meno e tre gol sul groppone, certamente poco amichevoli le decisioni arbitrali, prima il rosso a Baronio, poi il rigore a punire un corpo a corpo tra Nilmar e Diakité. La norma degli scontri diretti premia dunque gli spagnoli prima ancora che si cominci a fare sul serio, per Ballardini (discutibile rinuncia a Zarate) orizzonti sempre più cupi. Chance di riscossa, recuperata la parità numerica, dal dischetto Foggia centra la traversa, serataccia. Tuttavia, qualificazione non compromessa, anche se legata ai risultato delle ultime partite. Apprezzabile comunque la reazione laziale nel momento più delicato, che avrebbe potuto determinare il tracollo. Aveva offerto qualche palpito Zarate con il suo gol, a sottolineare l'infelice scelta dell'iniziale esclusione.