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Senza le Williams Italia favorita

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Cisarebbe stata, per la loro terza finale in quattro anni, la possibilità di un'impresa, ora sono obbligate a vincere che, nello sport, non è una situazione troppo comoda perché ti carica di responsabilità e non promette onoreficenze. Naturalmente nessuno si ricorderà tra dieci anni che gli Stati Uniti, come fanno spesso negli sport di squadra, non hanno schierato la loro migliore formazione. Nel 1976 l'Italia ha affrontato nella finale di Coppa Davis una delle più deboli squadre che l'abbiano raggiunta, il Cile, ma nel libro d'oro c'è il nostro nome. E pensare che c'era qualcuno che non avrebbe voluto che l'Italia giocasse quella finale, per inconsistenti ragioni politiche. Intanto il tennis maschile affronta gli ultimi appuntamenti. Si gioca a Valencia e a Basilea, dove ieri Andreas Seppi ha vinto a fatica (4-6, 6-1, 7-5) contro lo svizzero Stephane Bohli, numero 146. Dalle valutazioni del computer si capisce quanto sia stata negativa per i nostri giocatori la stagione che sta per concludersi. Dall'inizio dell'anno Seppi ha perso 16 posti, Bolelli addirittura 53. Per contro ne hanno recuperati 3 Starace e 37 Fognini, ma rimane il fatto che mentre abbiamo due giocatrici tra le prime venti non abbiamo un giocatore tra i primi 50. A Basilea faranno il loro rientro Federer e Djokovic mentre a Valencia, dove gli organizzatori hanno invano tentato di convincere Rafa Nadal, il favorito dovrebbe essere Murray. La prossima settimana il circuito Masters 1000 chiude con l'appuntamento di Parigi Bercy che precede il Masters di Londra. Purtroppo, come il Masters femminile di Doha ha nuovamente confermato, la formula di questa competizione non è la più adatta per un torneo che avrebbe tutti i requisiti, soprattutto la qualità per essere un vero e proprio campionato del mondo, una gara che il tennis non ha mai avuto e probabilmente non ha mai voluto.

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