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La Bridgestone lascia la Formula Uno Eccessivo disavanzo tra costi e ricavi

Bridgestone

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{{IMG_SX}}la casa di pneumatici giapponese Bridgestone ha annunciato che dal 2011 non fornirà più le proprie gomme al Mondiale di F1, oggi come oggi da essa in toto dipendente. La Bridgestone - in F1 dal 1997 e da due anni monopolista in seguito al ritiro della Michelin - spiega la propria decisione parlando genericamente di volontà di «concentrarsi su tecnologie innovative» e già questo fa capire che non reputa più la F1 come un banco di prova dei suoi prodotti. Ma in realtà i giapponesi sono spaventati dall'incremento dei costi derivante dall'ingresso di tre e forse quattro nuovi teams nel Mondiale, dall'estensione del calendario dei prossimi annui che prevederebbero l'aggiunta di altre due Gran Premi e dal ventilato ritorno dei test per le scuderie durante durante la stagione. Tutto questo accrescerebbe ulteriormente la spesa della casa nipponica che sarebbe costretta a giustificare un aumento del 50% di budget che non troverebbe poi giustificazione nei ritorni pubblicitari. Una bella gatta da pelare per la F1, perché non sarà facile trovare qualcuno disposto a spendere tutti quei soldi. A meno che la Pirelli...

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