Lazio, a Siena scontro per la salvezza
Ecco il primo scontro per la salvezza. La Lazio va a Siena per non farsi travolgere da una crisi senza via d'uscita. La banda di Ballardini non vince da otto partite di campionato, l'ultimo successo a Verona contro il Chievo è datato 30 agosto, ha conquistato solo quattro punti e ormai da un mese si sta avvitando su se stessa senza dare segni di vita. Dopo la partenza scoppiettante condita dal prestigioso trionfo di Pechino che è valso una Supercoppa in bacheca, solo tanta confusione e qualche scorcio di partita giocata a buoni livelli. Sul resto, meglio stendere un velo pietoso perché il crollo è stato verticale fino alla prova di Bari e quella di poco superiore di mercoledì contro il Cagliari. Si chiude oggi la settimana degli orrori e si spera che almeno a Siena la Lazio riesca a mostrare quella qualità di gioco che si è solo intravista. Il ritiro sulle colline senesi deve essere servito a rianimare la squadra, a ritemprare gli animi dopo le ultime cocenti delusioni condite dalle contestazioni del pubblico. Altrimenti sarà un'altra brutta figura perché soltanto con tanta umiltà si può uscire dallo stadio di Siena con qualche punto (meglio tre ma anche il pari in questo momento potrebbe essere prezioso) e una prestazione di livello. Ballardini negli ultimi due giorni ha provato il tridente pesante con Rocchi a destra, Cruz centrale e Zarate alle loro spalle, più spostato a sinistra ma con la possiblità di svariare su tutto il fronte dell'attacco. Un azzardo perché la Lazio ha mostrato gravi lacune difensive e soprattutto soffre il contropiede avversario. Viene da chiedersi perché bisogna sfidare il Siena, ultimo in classifica e con un allenatore esonerato da tre giorni, in campo aperto invece di schierare una squadra più logica con Foggia a destra nella sua posizione naturale. Mancherà Matuzalem squalificato ma Ballardini può consolarsi con il recupero di Baronio assente nelle ultime due partite. In difesa il tecnico romagnolo si affiderà ai giocatori più esperti lasciando in panchina il giovane Diakitè. La coppia centrale sarà Siviglia-Cribari, mentre Lichesteiner e Kolarov agiranno sulle fasce. Alla fine saranno cinque su undici gli ultratrentaduenni: Siviglia, Brocchi, Baronio, Cruz e Rocchi. Tra poche ore si capirà se la crisi laziale è grave oppure se è bastato il ritiro a resuscitare il gruppo. Probabile panchina per il reintegrato Stendardo. Davanti a mille tifosi biancocelesti arbitrerà Pierpaoli, in campo il 23 agosto quando la Lazio battè a fatica l'Atalanta. Erano altri tempi, ora c'è da soffrire e Ballardini deve dimostrare di saper tirare i suoi fuori dai guai. C'è bisogno di una scossa positiva, insomma tocca a Zarate.