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Il Napoli è super

Cannavaro abbraccia Datolo dopo il gol

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TORINO - Disastro Juve, impresa Napoli. La squadra di Mazzarri vince a Torino 3-2 dopo essere stata sotto 2-0 al 9' della ripresa. Pareva una partita finita, in realtà proprio lì ne è cominciata un'altra dominata da Hamsik (doppietta), Datolo e compagnia. Bianconeri in bambola, napoletani in estasi: la classifica adesso piange per la squadra di Ferrara e diventa improvvisamente piacevole per la truppa di Mazzarri che ha conquistato dieci punti in quattro partite. Nemmeno il tempo di capire come le due squadre sono messe in campo che Giovinco si mangia un gol incredibile, calciando a lato un pallone datogli da Camoranesi. Passato lo shock, il Napoli comincia a giocare. E anche discretamente: Denis però fa rimpiangere Quagliarella e, dopo un tiro cross di Maggio che fa venire i brividi a Buffon (diventato ieri papà per la seconda volta), l'argentino sbaglia clamorosamente la mira due volte. Sempre di testa, sempre a pochi passi da Buffon su azione d'angolo. La Juve, priva dell'energia di Sissoko, fa fatica a cambiare ritmo e Melo è il solito pasticcione. Si fa male anche Camoranesi (taglio al sopracciglio), entra Tiago ma da destra l'azione del vantaggio arriva per merito di Grygera: cross di sinistro, spettacolare colpo di testa di Trezeguet e De Sanctis battuto. Un gol vecchia maniera, da vero centravanti: il quinto della stagione, la rete numero centosessantasei da quando veste il bianconero. Dopo l'intervallo, ci pensa Contini a combinare la frittata, servendo Giovinco sul dischetto con un tocco di testa degno di un vero uomo assist. Due a zero. La partita si riapre in un amen: cross di Datolo, tocco di Hamsik. E poi, sempre sulla spinta dell'argentino, brividi assortiti e Juve in bambola fino a quando lo stesso Datolo la butta dentro su azione d'angolo. Mica è finita. Lavezzi è imprendibile, Datolo anche: Tiago sbuccia e Hamsik castiga. Incubo bianconero, trionfo partenopeo. «Questo è un gran gruppo – ha detto Mazzarri – e io sono fortunato ad allenare gente come Datolo che entra e capisce subito quello che gli chiedo. E' la mia rivincita? No, io sono felice dove sono». Ferrara è ovviamente di umore opposto: «E' mancata l'intensità, dobbiamo capire bene quel che è successo. Non so darmi alcuna spiegazione per quello che è successo: è un pugno in faccia che fa molto male. Cosa ho detto ai ragazzi? Meglio non rivelarlo. Certo ero e sono molto arrabbiato».

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