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Fra due mesi scudetto già assegnato

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Inutilenasconderlo, il pericolo che il campionato di serie A sia già finito a Natale esiste. Da quando il torneo è stato sciaguratamente riportato a 20 squadre, solo una volta – l'anno scorso – la squadra che era in testa dopo 10 giornate (il Milan) non ha vinto lo scudetto. Ai nerazzurri è stato facile recuperare, hanno chiuso con 86 punti lasciando il Milan a sette lunghezze. Le variazioni di organico (se n'è andato Ibrahimovic, sono arrivati Eto'o e Milito) non hanno modificato il rapporto anche perché il Milan non ha più Kakà. Oggi la situazione al vertice vede l'Inter in testa con 25 punti, la Juventus seconda con 21. Cinque anni fa (campionato 2004-05, il primo dopo l'ampliamento a 20 squadre) la classifica era identica, almeno in termini aritmetici, con la differenza che in testa c'era la Juventus con 25 punti, secondo era il Milan con 21. Quattro punti di distacco come oggi. Quanti saranno dopo 38 partite? La statistica è impietosa e poco incoraggiante, anche perché non mi pare che le prime dieci partite abbiano modificato la previsioni della vigilia. Nello sport professionistico, se i più ricchi non sono scemi, vincono sempre loro. Mettete a confronto il foglio paga dell'Inter e quello delle due rivali ed avrete la classifica. Certo ci sono delle anomalie (la più clamorosa è quella rappresentata dalla Roma). Le capacità di gestione sono evidentemente diverse altrimenti non si spiegherebbe come il Chievo abbia tre punti più della Roma e quattro più della Lazio. Tuttavia non tutte le considerazioni fornite dalla statistica sono negative. Due ad esempio mi sembrano incoraggianti e sono quelle che riguardano l'incidenza del fattore campo ed il numero dei pareggi. Rispetto al campionato scorso nelle prime 10 giornate ci sono state 12 vittorie in casa di meno, 4 pareggi ed 8 vittorie in trasferta in più. Per quanto riguarda i pareggi (io li abolirei ma lo dico sottovoce perché è un'ipotesi utopistica) giova ricordare che quando fu modificato il sistema di punteggio attribuendo 3 punti alla vittoria (1994-95) i pareggi passarono da 104 a 77 (su 306 partite) ma gli effetti durarono poco perché dopo pochi campionati tornarono a superare i 100. Tuttavia l'anno scorso ci sono stati 17 pareggi in meno rispetto alla stagione precedente e se si riesca a mantenere la percentuale dei pareggi attorno al 25 per cento (oggi siamo al 26) il campionato se ne gioverà. Anche se il pericolo maggiore, come ho detto all'inizio, è che sia già finito a Natale.

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