La Roma ci crede
«In questo momento non possiamo parlare di obiettivi, dobbiamo solo fare, alla fine tireremo le somme». Profilo basso per Pizarro. Non potrebbe essere altrimenti visto che finora il suo campionato, come quello della Roma è stato fatto più di delusioni che soddisfazioni. «Io e il Pek, con altri, siamo il gruppo storico e dobbiamo togliere la Roma da questa situazione», gli fa eco Perrotta. C'è il ritiro al Fulvio Bernardini («se serve per uscire dalla crisi ben venga», sottolineano entrambi), ma tutti e due hanno avuto il via libera per parlare alle telecamere di casa. In una squadra falcidiata dagli infortuni e dalle squalifiche uno come il cileno farebbe comodo, soprattutto quando manca un certo De Rossi, fermato dal giudice sportivo. Da tempo sta convivendo con il mal di schiena, anche ieri solo lavoro differenziato per lui, ma domani contro il Bologna cercherà di stringere i denti per mettersi a disposizione del tecnico. Ai giallorossi serve la sua visione di gioco e la personalità per tentare di non incappare nell'ennesima brutta figura. «É un campionato strano, i conti si fanno alla fine – dice a Roma Channel – dobbiamo cercare di uscire dal tunnel il più presto possibile. La squadra ha voglia di cambiare rotta e di fare bene. Non è che abbiamo perso apposta contro il Livorno, avremmo voluto un esito diverso». Indica la ricetta per uscire dalla crisi. «L'unica possibilità è vincere, la gente guarda questo. Vucinc? Ha tutta la nostra fiducia, questo gruppo è molto sano di mente. Si sbloccherà e ci aiuterà a far fare il salto di qualità». Uno sguardo al passato recente. «L'addio di Spalletti a livello umano è stata una botta. Iniziare il campionato così è dura. Devi cambiare tutto e capire al volo il nuovo allenatore e con Ranieri pian piano lo stiamo facendo. Lui ci sta dando tanto». Uno a quello più lontano. «Il momento che ricordo di più da quando sono qui è anche quello più triste. A Catania eravamo per un tempo campioni. Ho sognato nell'intervallo, poi arrivò la tristezza quando segnò l'Inter. Lì è crollato il mio sogno e quello della squadra. Difficile dire se lì è cambiato qualcosa a livello di stimoli». «Io ho avuto la fortuna di togliermi soddisfazioni – prosegue Perrotta - ho vinto solo con questa maglia, la Roma ti entra dentro». Poi torna sull'attualità. «Se dicessi che c'è solo sfortuna sarei riduttivo. I problemi ci sono, abbiamo cambiato modo di giocare, siamo più corti, compatti, aggressivi». Confida anche sui compagni. «La squadra c'è, e ha voglia di reagire. Chi ha fatto calcio sa che la situazione può variare da un momento all'altro. Il gruppo è unito e remiamo tutti dalla stessa parte». E capisce i tifosi: «Sappiamo che guardano solo il risultato ed è giusto. Noi che da dentro analizziamo le gare sappiamo che basta poco per invertire la rotta». Ha stima in Ranieri. «È un motivatore». Perrotta un obiettivo lo fissa. «Per ciò che rappresentiamo, per la maglia che indossiamo, arrivare tra le prime quattro. Poi sarebbe bello essere la prima squadra che vince l'Europa League». Chiusura con la presidente Sensi. «Cercheremo di superare questo momento. L'allenatore e i giocatori sapranno trovare la concentrazione giusta», ha dichiarato prima di partecipare all'assemblea di Lega.