Gli azionisti alla Sensi: "Dimettiti"
Coloriti nell'affermare le proprie perplessità, ma pur sempre tifosi della Roma. Per di più azionisti. Dall'assemblea dei soci è emerso il malumore per l'andamento della stagione e qualche interrogativo sul futuro. C'è chi ha chiesto alla dottoressa Sensi «le sue dimissioni dalla carica di amministratore delegato e la nomina di uno specialista del settore» e di «rinunciare a compensi che definire anomali sembra un eufemismo». Altri hanno fatto riferimento all'interesse da parte di Angelini nell'acquisizione della società. A rispondere la dottoressa Mazzoleni. «Non sono state presentate offerte per l'acquisto del club». Non solo critiche, però. C'è chi è soddisfatto di quello che hanno fatto i Sensi. Una cosa è chiara: «I risultati sportivi influenzeranno il mercato». Come è altrettanto chiaro che «Io non mi dimetto» ha tenuto a precisare la Sensi. Approvato il bilancio al 30 giugno con una perdita di 1,9 milioni di euro. Individuata nella BDO Celsi Farina la società che si occuperà della revisione dei bilanci giallorossi fino alla stagione 2017-2018. In mattinata il cda ha ratificato i rinnovi contrattuali di Pizarro fino al 2013, e di Perrotta, 2011. 3,2 e 3,1 milioni lordi più premi i rispettivi stipendi. La prossima settimana verrà annunciato il prolungamento di Totti (ieri altri contatti tra le parti). Manca soltanto la firma della Sensi su una carta privata legata al contratto da dirigente di Totti. Stamattina è in programma l'assemblea di Italpetroli, unico punto all'ordine del giorno la sfiducia all'avvocato Roberto Cappelli, rappresentante di Unicredit e presente ieri all'assemblea di As Roma. Ma non è escluso ci sia un rinvio: la Sensi dovrebbe andare in Lega a Milano. Unicredit è pronta alla «guerra». In ogni caso.