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Basket, the Italian Job

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Danilo Gallinari, 21 anni

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Eccoli i fratelli d'Italia, belli, ricchi e vincenti. Sono Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari, che nell'apertura della nuova stagione della Nba hanno lasciato il segno. Certo i Knicks del «Gallo» sono usciti un po' malconci dalla sfida di Miami contro gli Heat. La franchigia della Florida s'è imposta per 115-93, ma lui ha chiuso con un high di carriera che conta 22 punti frutto di un eccellente 7/13 da 3 punti, cui ha aggiunto un tiro libero. È il segnale che la schiena, operata dopo i travagli della scorsa stagione, risponde a dovere, e che per lui è pronto il campionato del riscatto. Molto ma molto più a Nord, oltre il confine in quel di Toronto, è invece andato in scena il Bargnani-show. Il «Mago» ha dato una bella spallata a chi contesta l'enorme investimento fatto su di lui dai Raptors, che in cinque anni gli verseranno sul conto corrente 50 milioni di dollari. Il ragazzone romano, buon per lui lontano dalle traversie della sua amata Lazio, s'è preso il lusso di guidare la cavalcata della franchigia canadese su Cleveland vicecampione della Lega: 101-91 il risultato che ha mandato in visibilio i 20.152 presenti alla Air Canada Centre con i fari puntati sul Mago, che ha fatto venire il mal di testa prima ai legnosi Shaquille O'Neal e Ilgauskas e poi ha scherzato con il «predestinato» LeBron James, stordito in post basso come il più ingenuo dei rookie. Alla fine per Bargnani uno score pieno zeppo di prelibatezze: 28 punti con 9/12 da due, 2/3 da tre, 4/4 ai liberi, 5 rimbalzi, un assist e una palla recuperata. E Belinelli? All'esordio ufficiale con Toronto non ha certo deluso: 10 punti (3/6 da due, 1/2 da tre, 1/2 ai liberi, un rimbalzo e un assist) al servizio della squadra, alla faccia di chi in azzurro lo ha dipinto come un mangia palloni. E s'è subito guadagnato il rinnovo del contratto, prolungato di un anno (scadrà nel 2011). Insomma se nello stivale il basket è in un momento di crisi d'identità, al di fuori dei confini, come dimostrato anche dall'impresa della Lottomatica Roma a Mosca, il bianco, rosso e verde è ora il mix di colori alla moda. Sono lontano ricordo i fischi del Madison il giorno della scelta di Gallinari da parte dei Knicks o i dubbi di Toronto sulla leadership di Bargnani. Tutto merito dei «paisà» del parquet che spopolano al di là dell'Oceano.

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