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Mourinho sfida l'«erede» Zenga

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L'Europapuò aspettare. Stasera c'è da ricevere con la dovuta attenzione il Palermo ambizioso di Zenga, uno che, dipendesse da Mourinho, sarebbe il suo erede alla guida dell'Inter. «Mi piacerebbe tanto - dice il tecnico portoghese - Walter è un grande amico ed è un po' come me: ha girato il mondo e non si preoccupa di costruire la sua immagine e difende sempre i giocatori». Contro il Palermo giocherà la migliore formazione possibile con Stankovic avanzato al posto di Sneijder. Mourinho fa sapere che, dopo la strigliata della scorsa settimana, tutti, compresi i giovani, hanno fatto il proprio dovere. Balotelli per primo. «Abbiamo giocato sabato, magari la sera qualche giovane ha fatto quello che doveva fare. Domenica si sarà riposato, da lunedì abbiamo lavorato bene». Infine, un personale parere di Mourinho sulla polemica innescata da Fabio Capello, e rinfocolata da Claudio Ranieri, sulla «debolezza» di certe società nei confronti degli ultrà. «Se un giocatore non arriva perchè gli ultrà non lo vogliono, è mancanza di personalità della società».

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