La «suina» contagia il calcio
DanielePalizzotto L'allarme influenza suina preoccupa il mondo dello sport. Negli ultimi giorni il temuto virus H1N1 ha colpito le squadre di calcio di mezza Europa. In Inghilterra si sono registrati vari casi nelle rose di Bolton e Blackburn. In Francia tre giocatori del Paris Saint Germain, tra cui l'ex romanista Ludovic Giuly, sono stati trovati positivi al virus e isolati: domenica scorsa i parigini avrebbero dovuto affrontare il Marsiglia, ma la partita è stata rinviata e ora la squadra si allena con le mascherine. In Spagna, infine, è stato il medico sociale del Betis Siviglia Tomas Calero a lanciare l'allarme: mezza rosa è a letto con l'influenza e i sintomi sembrano proprio quelli della suina. Ma il rischio di contrarre il virus H1N1 è davvero così alto nel mondo dello sport? «Secondo il viceministro Fazio non c'è emergenza - ha commentato il presidente dell'Associazione italiana calciatori Sergio Campana - ma credo che i giocatori abbiano diritto alla vaccinazione: vivendo tutti i giorni nello spogliatoio a contatto con i colleghi, corrono un rischio maggiori rispetto al resto della popolazione. Per fortuna nel nostro campionato non si sono ancora registrati casi». D'accordo con Campana anche il responsabile dell'area sanitaria dell'Inter Franco Combi, mentre la Federazione medico sportiva italiana è intervenuta per sottolineare che l'influenza H1N1 «non presenta gradi di elevata pericolosità per la salute, soprattutto in soggetti sani e in piena efficienza fisica quali gli atleti. L'allarmismo del mondo dello sport non è giustificato. Così come la tanto discussa corsia preferenziale nella vaccinazione degli atleti». Per sapere cosa deciderà al riguardo il governo bisogna attendere venerdì, giorno dell'incontro urgente tra il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio e il presidente del Coni Gianni Petrucci, che ha più volte chiesto «garanzie per la prossima Olimpiade e per tutte le manifestazioni dove ci sono raduni dei nostri atleti». Finora il ministero aveva escluso ogni tipo di agevolazione per il mondo del calcio, ma dopo le ultime notizie arrivate dall'Europa potrebbe cambiare atteggiamento. Nel frattempo i calciatori possono seguire i soliti consigli degli esperti: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, coprirsi la bocca quando si tossisce o starnutisce, non frequentare luoghi affollati. E magari, visto che il virus H1N1 si trasmette con maggiore facilità attraverso la saliva, non sputare in campo, come raccomanda la «Health Protection Agency» ai giocatori della Premier League. L'importante, comunque, è non allarmarsi. E magari provare a sdrammatizzare la situazione seguendo le indicazioni di Carletto Ancelotti: «Potete stare tranquilli, io per il virus ho la ricetta di mia nonna: latte e vino rosso. Fantastico».