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La Sensi va allo scontro con Unicredit

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Ingiornata si riunirà anche il cda del club. Ma il passaggio chiave del futuro societario è atteso per domani durante l'assemblea di Italpetroli, la holding dei Sensi che controlla inidirettamente la Roma: unico punto all'ordine del giorno la sfiducia e la sostituzione del consigliere Roberto Cappelli, l'avvocato scelto da Unicredit (azionista al 49% di Italpetroli e creditrice verso la stessa per oltre 300 milioni), inserito anche nel cda di As Roma su indicazione della banca. Una decisione che inasprirebbe ancor di più i già difficili rapporti tra i Sensi e la banca. «Ci auguriamo che si tratti soltanto di voci e auspichiamo che la famiglia Sensi piuttosto presenti delle soluzioni concrete per risolvere la questione del debito» il commento alla notizia fornito da una fonte di Unicredit vicina al dossier. La decisione di sfiduciare Cappelli non sarebbe stata concordata con Mediobanca, che da giugno ricopre il ruolo di advisor di Italpetroli. Unicredit attende di conoscere le contestazioni che verranno mosse a Cappelli. Tra le possibili contromosse, la banca starebbe valutando anche quella più «estrema»: la richiesta di pignoramento di Roma 2000 (la sub-holding dei Sensi che controlla A.S.Roma), con conseguente pegno sulle azioni del club. In quel caso l'imprenditore farmaceutico Francesco Angelini (e non solo) sarebbero pronti a intervenire. Intanto il nuovo dirigente della Roma Montali muove i primi passi: convocata per domani una riunione a Trigoria con gli altri dirigenti Pradè e Conti e Stefano Desideri. L'obiettivo di Montali è la ristrutturazione degli osservatori a servizio del club: l'ex giallorosso è uno di questi. Ale. Aus.

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