E i tifosi assediano la squadra

La Lazio non vince da due mesi, la zona retrocessione è a un passo: al triplice fischio dell'arbitro, il popolo della Nord ha invaso la parte antistante la tribuna autorità per andare a contestare il presidente Lotito che - fortuna sua - si era già defilato lasciando lo stadio in tutta fretta. Vitreo in volto, il presidente della Lazio ha preso atto della totale confusione che regna all'interno della squadra. I cori dei tifosi non hanno risparmiato nessuno: tutti nel vortice, allenatore in primis. Il gruppo dei sostenitori biancocelesti si è spostato successivamente verso l'uscita della tribuna Monte Mario, a ridosso della porta carraia per l'accesso dei pullman allo spogliatoio.  I tifosi hanno superato il cancello e sono arrivati quasi a ridosso degli spogliatoi stessi prima di essere fermati e rispediti indietro. Il presidio davanti alla porta carraia è continuato tanto che il pullman della squadra è stato costretto a uscire dal lato della Curva Nord a tarda notte. L'unico a uscire da solo è Matuzalem, a piedi, ma nessuno ha contestato il brasiliano anche ieri sera migliore in campo. Ballardini intanto si presenta in sala stampa, l'umore non è dei migliori: «La Lazio non meritava di perdere, fino al gol del Cagliari avevamo avuto una grande occasione con Zarate - afferma l'allenatore con convinzione - la squadra a me è piaciuta per voglia, determinazione, spirito. I nostri avversari hanno avuto un paio di occasioni alla fine, nel primo tempo eravamo più ordinati, nella ripresa abbiamo avuto più furore». Ballardini cerca di difendere la sua squadra: «Accettiamo il risultato, accettiamo i fischi, ma ero molto più preoccupato domenica scorsa contro il Bari. L'atteggiamento della squadra col Cagliari mi è piaciuto, è un momento difficilissimo, cercheremo di superarlo. Zarate? Aveva il compito di chiudere il loro regista, nella ripresa ha fatto il trequartista: è stato il nostro giocatore che ha tirato maggiormente in porta. La contestazione? Ci sta tutta, io devo soltanto pensare a far bene il mio lavoro. Se poi ci sono persone che pensano che il mio lavoro non sia ben fatto, devo rispettare la loro idea. La squadra non si è mai risparmiata, non si è mai tirata indietro. Come allenatore di calcio non andrei in ritiro neppure il sabato sera, ma valuteremo tale ipotesi con società e squadra perché la partita di domenica è molto delicata». A Siena mancherà Matuzalem, che verrà squalificato: a centrocampo è piena emergenza, con Baronio febbricitante e Dabo bloccato da una fascite plantare. «È un campionato difficilissimo - conclude Ballardini - ma lo spirito della Lazio è quello giusto. A fine partita ho ringraziato tutti i miei giocatori perché hanno dato l'anima. Io sono partito dal nulla e sono arrivato con le mie forze in serie A: ho una media punti di 1.5, le mie squadre fanno 30 punti a girone, la mia storia dice questo». Ma la classifica dice altro, e il messaggio, sembra quasi un addio. Nella notte riunione tecnica con Lotito: probabile ritiro a Norcia.