Nella notte la polizia sventa un'"irruzione" a Trigoria

Che anche i tifosi della Roma siano infuriati è un dato di fatto. Le proteste fuori da Trigoria sono all'ordine del giorno da ormai un anno e mezzo Ovvero da quando la squadra che lottava per lo scudetto è sparita. Contestatori singoli, adunate di massa dopo le sconfitte più pesanti e incontri «ravvicinati» con i giocatori dai toni tutt'altro che sereni. Per non parlare di quello che succede all'Olimpico, dove calciatori e presidenza vengono spesso presi di mira dalla curva. Nella notte tra lunedì e ieri l'ultimo episodio. Intorno a mezzanotte e un quarto due volanti della Polizia sono intervenute per bloccare una decina di persone che tentavano di scavalcare il muro del centro sportivo della Roma dal lato di piazzale Dino Viola. Sventata l'irruzione, sono stati tutti identificati: non si tratta di appartenenti a gruppi di curva. Secondo qualcuno, prima dell'intervento delle forze dell'ordine i contestatori sarebbero riusciti a scavalcare e lasciare delle scritte con insulti contro la squadra e singoli giocatori sui muri interni di Trigoria. Ma delle scritte ieri mattina non v'era traccia e la Roma ha seccamente smentito. Al di là del mistero notturno, il clima attorno alla squadra giallorossa è avvelenato. Domenica allo stadio Maria Sensi, vedova di Franco, è stata insultata dopo la gara persa con il Livorno. Il giorno dopo Menez si è preso a parolacce con un tifoso fuori da Trigoria e ci sono scappati pure gli sputi. Il popolo romanista ce l'ha con tutti. Dalla proprietà, «rea» di non aver ceduto la società negli ultimi due anni nonostante i gravi problemi di Italpetroli (a proposito: con Unicredit si andrà presto allo scontro), agli altri dirigenti fino ai giocatori. Basta accendere una delle tante radio locali dedicate alla Roma per captare l'umore della piazza giallorossa, mai così lontana dalla squadra. I dati sugli spettatori all'Olimpico sono lì a testimoniarlo. C'è diffidenza anche sull'operato di Ranieri, che intanto ieri ha confermato il teorema di Capello. «Il calcio italiano è in mano agli ultras» aveva detto il ct inglese. Il tecnico giallorosso ha ricordato un episodio di Torino: «L'anno scorso alla Juventus - dice Ranieri - volevamo prendere Stankovic, invece non è stato acquistato perché ai tifosi non piaceva in quanto giocatore dell'Inter».