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Cori e petardi a Formello per la Lazio a secco da due mesi

Contestazione dei tifosi della Lazio fuori dal centro sportivo di Formello. Nella foto il capitano Rocchi mentre parla con i tifosi. Foto Gmt

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Cori e slogan soprattutto contro la società, ma anche due grossi petardi fatti esplodere fuori dal centro sportivo di Formello. Come annunciato ieri, è andata in scena questo pomeriggio la contestazione dei tifosi della Lazio, circa 200, delusi dall'andamento della squadra, che in campionato non vince ormai da due mesi. Dopo mezz'ora di allenamento, all'esplosione dei due petardi, il tecnico Ballardini ha prima sospeso il lavoro della squadra per una ventina di minuti, e poi ha fatto spostare i giocatori su un campo più lotano.   I cori - "La nostra fede non va tradita, mercenari!". È questo il grido ripetuto dai contestatori fuori dal centro sportivo della Lazio, oltre al classico "andate a lavorare". I bersagli principali di cori e striscioni sono Lotito, Tare, e il capitano Tommaso Rocchi, reo di aver avallato le scelte del presidente facendo oltretutto escludere i dissidenti. Non sono stati risparmiati neppure Ballardini ("servo di Lotito, tornatene a Palermo"), e Kolarov, autore di un gestaccio nei confronti dei tifosi nel dopo partita a Bari. La tregua - Dopo alcune ore si è poi conclusa la dura contestazione dei duecento tifosi biancocelesti, accorsi al centro sportivo di Formello per urlare alla squadra la loro delusione. La "tregua" tra i tifosi della Lazio e la squadra è stata firmata dopo l'intervento di una delegazione di giocatori. I calciatori, con il capitano Rocchi in testa, hanno incontrato una rappresentanza di tifosi, fatti entrare dal cancello principale del quartier generale della Lazio, per riportare la situazione sotto controllo e permettere alla squadra di riprendere l'allenamento.  

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