L'Italia vota Antonio
Un intero Paese lo invoca, il cittì lo ignora. Antonio Cassano mette tutti d'accordo: attualmente è il miglior talento del calcio italiano, e anche ieri sera, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, ha dato ampia dimostrazione delle sue capacità pedatorie. A Marassi, contro il Bologna, il talento di Bari vecchia ha fatto letteralmente impazzire i difensori felsinei chiudendo la pratica in pochi minuti. E' mancato solo il gol, ma la dimostrazione di maturità che il fenomeno doriano ha saputo dare, vale molto più di una segnatura. Tutti con Cassano, tutti contro Lippi: l'allenatore viareggino si fregia legittimamente del titolo di campione del mondo, conquistato meritatamente in Germania, ma al tempo stesso - da uomo di sport - troppo spesso dimentica che i successi appartengono solo ed esclusivamente al passato. Tutti gli italiani hanno il sacrosanto diritto di conoscere i motivi per cui Lippi abbia deciso di non convocare Cassano senza essere accusati di lesa maestà da parte dello stesso cittì. Il giocatore visto in campo ieri sera contro il Bologna è un giocatore maturo, altruista, talentuoso, divertente: Cassano è uno spot per tutto il movimento calcistico italiano che al momento non ha altro da offrire. Restiamo sempre e comunque i campioni del mondo - potrebbe obiettare qualcuno - peccato che fuori dai confini nazionali nessuno abbia riconosciuto, e riconosca, la supremazia azzurra. Una nazionale annichilita dal Brasile nell'ultima Confederations Cup, e che ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie per avere la meglio di Cipro. Il Cassano show contro il Bologna è iniziato dopo otto minuti: stop vellutato e assist vincente per Pazzini. Poi altro pallone per il centravanti che ha dato la possibilità a Mannini di raddoppiare (17'). Ancora numeri, dopo che Ziegler aveva triplicato (26') con un'azione personale. Poi il poker, con un dribbling ubriacante su Zenoni e cross per Mannini. Tutta l'Italia lo invoca, Lippi lo ignora: almeno il cittì campione del mondo ci dica se è una questione personale. Ed eviti di prendersela se, nella prossima conferenza stampa, qualcuno chiederà ancora di un certo Antonio Cassano: è vero, Lippi ha vinto un Mondiale, ma è altrettanto vero che il giornalista Vittorio Pozzo ne ha vinti due.