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Lazio più forte di tutto

Tommaso Rocchi e Mauro Zarate esultano all'Olimpico durante il match Lazio - Villareal

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Rocchi spezza l'incubo. Minuto novantadue di una gara strana, dominata dal Villarreal nel primo tempo, gestita bene dalla Lazio in una ripresa macchiata dalla clamorosa e ingiusta espulsione di Matuzalem (salterà la sfida del 5 novembre al Madrigal): era rigore ma il regista viene espulso. Mauri ispira Kolarov, il serbo arranca ma taglia il campo dove il centravanti laziale anticipa il portiere Diego Lopez e fa esplodere l'Olimpico dopo due mesi di astinenza. Finisce in gloria, 2-1 per la Lazio dopo i gol nel primo tempo di Zarate ed Eguren. In pratica la fortuna restituisce alla banda di Ballardini quanto le era stato tolto da un arbitro da terza categoria, il croato Bebek. Che riesce anche ad inventarsi una punizione al 94' che s'infrange sulla barriera dopo aver allungato il recupero senza motivo. Alla fine dei primi 45' di gioco nessuno avrebbe scommesso un euro sulla vittoria laziale. Nove occasioni e un gol per il Villarreal apparso più in crisi di identità che di gioco (è ultimo in classifica nella Liga), la rete del meritatissimo pari di Eguren, intervallata dall'unica gemma biancoceleste. Manuale del perfetto contropiede, lancio di Dabo, veronica di Cruz, cucchiaio di Zarate. Per il resto il centrocampo laziale è stato sovrastato dai dirimpettai, ha sofferto la classe del trentaseienne Pires e dell'altro vecchietto Senna. Stavolta è stato intelligente Ballardini a stravolgere lo spartito nella ripresa. È entrato Diakitè al posto dello spento Dabo e la Lazio s'è messa in campo con un inedito 3-4-3.   E allora si è sofferto di meno, Zarate si è acceso con più frequenza e i due esterni Kolarov e Lichtsteiner hanno aiutato di più Baronio e Matuzalem: la squadra è rinata. Foggia ha sprecato un'occasione solare, Maurito ha colpito il palo prima che Bebek non rimettesse in gioco il Villarreal. Espulso Matuzalem, Ballardini si è giocato gli altri due cambi con l'ingresso di Mauri e Rocchi. Llorente e Senna hanno fallito il match point (bravo Bizzarri) ma anche i biancocelesti hanno sciupato un paio di promettenti contropiedi. Poi il bomber ha trovato la zampata giusta per rimettere in corsa la Lazio per la qualificazione. Certo ora ci sono due trasferte consecutive, prima in Spagna e poi all'inizio di dicembre in Austria (il Salisburgo è in testa con nove punti): servono punti pesanti per mantenere il vantaggio sul Villarreal e sfruttare l'ultima in casa con il Levski Sofia, ormai fuori dai giochi. La vittoria in Europa fa tirare un sospiro di sollievo al tecnico, che quasi per caso potrebbe aver trovato la ricetta giusta con gli esterni alti e la difesa a tre: per ora è stato solo un esperimento, ma chissà che non si possa ripetere a Bari perché in campionato la classifica rimane preoccupante.  

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