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Champions, resurrezione Milan

Il Milan esulta

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Capirci qualcosa, con questo Milan, è sinceramente difficile. Perché perde in casa con lo Zurigo per poi sbancare il Bernabeu del grande Real, e del grande ex Kakà. Non tira per un'ora e poi fa tre gol, gliene annullano uno regolare e ne sfiora un altro paio. Pur avendo iniziato sotto: come gioco e risultato. Una partita davvero strana quella di Madrid, con grandi campioni in campo ma alla fine decisa da errori davvero clamorosi. Come quello dell'arbitro De Blekeere, per esempio, che a inizio gara non fischia un rigore solare per fallo di Zambrotta su Benzema. Ancora peggio riesce a fare poco dopo Dida che, mettiamola così, fa giustizia, davvero a modo suo. Para facile un tiro di Granero. Poi perde la palla in modo incredibile, per accelerare il rinvio, e Raul, proprio sotto gli occhi di Inzaghi, diretto rivale per la classifica dei marcatori europei, quasi non ci credo dipoter segnare un gol così facile, e davvero regalato. Inzaghi non si vede mai, prima di lasciare il posto a Borriello. Che a sua volta non si vede mai. Il Milan neanche. Poi bum: un tiro, un gol. Al 62'. Pirlo trova il jolly, il Madrid va in bambola. Zambrotta con un bel sinistro mette i brividi a Casillas, che un minuto dopo combina a sua volta la Didata. Ambrosini vede il taglio di Pato, il portiere del Real esce ma non vuole commettere fallo per non essere espulso, e per il brasiliano è quasi banale appoggiare in rete il gol del vantaggio. Momentaneo, perché Drenthe trova un sinistro all'angolo sul quale Dida arriva troppo tardi. Mancano dieci minuti ma il match sembra appena cominciata. Kakà e Pato sprecano delle occasionissime, l'arbitro inspiegabilmente annulla un gol regolare a Thiago Silva. Alla fine decide Pato, su assist geniale di Seedorf, col Real che è tornato quello dei galacticos, ma in negativo: la difesa non sa neanche dove sta di casa, nonostante le buone prove di Pepe e soprattutto Albiol. Qualcuno dirà che è il solito Milan di Champions: in realtà, e non solo per i rossoneri, giocare contro una squadra che subisce i contropiedi anche nel secondo tempo, e quando è in vantaggio, non è impossibile. E comunque, dopo un inizio davvero grigio, anche una serata di pazza gioia, o gioia che nasce dalla pazzia altrui, può venir buona per ricominciare.

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