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Ferrara: "Sarà una nuova Juventus"

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TORINO - Obbligata a vincere. La Juve, cui i tre punti mancano da un mese, ringrazia il calendario: nel terzo turno di Champions, dopo i pareggi contro Bordeaux e Bayern Monaco, i bianconeri trovano oggi a Torino gli israeliani del Maccabi Haifa. Sulla carta, la squadra materasso del girone, già battuta da tedeschi e francesi non senza però qualche patimento. Meglio insomma tenere gli occhi aperti, anche perché la Signora singhiozza non poco e qualche inquietudine comincia a manifestarsi: i fischi nel finale del match contro la Fiorentina ne sono un esempio, certi malesseri nei blog dei tifosi un altro. «Non potevo aspettarmi che tutto filasse liscio – ammette Ferrara - il nostro momento però non è così disastroso come alcuni vogliono far credere: è strano che non si vinca da qualche partita ma bisogna anche sapere distinguere, perché certo contro la Fiorentina siamo stati una squadra molto migliore di quella di Palermo. Se poi si vuole sparare su Ferrara, prego: meglio su di me che sui giocatori». E via con il sorrisetto d'ordinanza. Dietro il quale, però, si agitano anche possibili cambi tattici: possibile l'arrivederci al rombo e il ricorso al 4-2-3-1, con Trezeguet unica punta davanti a Camoranesi, Diego e De Ceglie (o Iaquinta). Lo schermo davanti alla difesa sarebbe garantito da Melo e probabilmente Poulsen, visto che Sissoko ha giocato contro la Viola dopo sette mesi di assenza. «Abbiamo lavorato su qualcosa di nuovo - spiega Ferrara - ma non so ancora se cambieremo. Di sicuro, ci serve un maggiore equilibrio. Dopo di che, è vero che ultimamente si è affacciato qualche timore di troppo nella testa dei miei e che anche il nostro gioco ne ha risentito». Il Maccabi arriva allora a puntino, almeno sulla carta. Ferrara però prenda nota dell'assenza di Katan, capitano dei «verdi» ko da giorni per l'influenza: «Non lo sapevo». Sorriso.

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