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Pensa chi sono gli altri! La riflessione viene naturale visto che Rosetti è definito da tutti o quasi il miglior arbitro italiano: soprattutto dopo aver assistito a Milan-Roma.

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Nemmenolui, il moderato Collina, se avesse parlato, avrebbe potuto salvare la faccia davanti a uno sfacelo così evidente. E non sono un caso i cinquanta minuti trascorsi a fine gara dal numero uno dei fischietti italiani all'interno dello stanzino di Rosetti nei meandri di San Siro. Rosetti a Milano, così come Orsato (altro fenomeno che dovrebbe diventare internazionale dal prossimo 1 gennaio) all'Olimpico, con vittime d'eccezione le due squadre romane e la Samp: potrebbe non essere un caso visti i precedenti. Intanto, alla faccia del merito e dei tifosi romanisti, Rosetti domani arbitrerà in Champions Wolfsburg-Besiktas: aspettando la chance mondiale (vorrebbe la finale qualora l'Italia, cosa probabile, non dovesse giocarla). In campionato la soluzione camuffata all'italiana sarà un turno di stop per Rosetti (magari mandato a dirigere qualche sfida di B) e la pausa «allungata» di Orsato. La Roma dopo quanto visto al Meazza e lo sfogo a caldo della Sensi e del ds Pradè, ieri è rimasta ufficialmente in silenzio. Ma è previsto un colloquio a quattro/sei occhi con Abete e Beretta per far sì che quanto visto a San Siro non si ripeta contro la Roma. E stavolta non hanno potuto nascondersi dietro a un dito nemmeno i vertici del Palazzo. «È evidente che negli arbitraggi così come in tante altre realtà - ha detto il presidente della Lega Beretta - sono più evidenti gli errori del buon funzionamento e quindi si parla molto degli errori che ci stanno, e si parla molto meno quando ci sono arbitraggi che filano alla perfezione». Soluzioni in vista poche, sarà ancora un balletto fatto di parole. «Abbiamo pianificato un incontro che faremo con tutti gli arbitri a Coverciano prima della fine del mese. Nicchi sa come raggiungere l'obiettivo. Si deve lavorare insieme in maniera serena e di squadra». E proprio il presidente dell'associazione arbitri cerca di tenere bassi i toni: ovviamente rispondendo low profile alle accuse del ds doriano Marotta che insiste sulla sudditanza psicologica della classe arbitrale italiana. «Non voglio replicare ad affermazioni di questo tipo» attacca definendo di nuovo Rosetti «affidabilissimo». La prende un po' più larga il presidente della Figc Abete. «L'errore ci sta - speiga - anche da parte dell'arbitro, come ha detto il presidente dell'Aia Nicchi: bisogna però cercare di evitarlo al massimo». Il numero uno della Figc ammette che nell'ottava giornata di campionato «non sono mancate le polemiche». Sotto accusa sono finiti gli arbitraggi di Rosetti in Milan-Roma e quello di Orsato in Lazio-Samp, con quest'ultimo che ha scatenato lo sfogo del presidente dei blucerchiati Garrone che ha detto «diamo fastidio a qualcuno in alto». La replica di Abete è chiara. «Non è un problema di dare fastidio, a noi piace che il campionato sia il può possibile aperto, con tanti protagonisti. Garrone attraverso questo sfogo ha rappresentato una critica su un arbitraggio da lui considerato non idoneo. Eppure Orsato è arbitro di grande qualità». Chiusura sull'ipotesi del sorteggio arbitrale osannato da più parti. «Lo abbiamo avuto per diversi anni e proprio allora sono emerse tante problematiche. L'attuale sistema esiste in tutta Europa, tornare al sorteggio significa non credere nella professionalità delle persone, è una modalità con cui si dà prevalenza alla cultura del sospetto».

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