Un altro pareggio casalingo, il quarto nelle ultime cinque sfide disputate allo stadio Olimpico: la Lazio non sa più vincere, ma il tecnico - al di là del risultato, analizza la prestazione
«Abbiamogiocato una buona partita creando diverse occasioni da gol - afferma l'allenatore laziale - affrontare una squadra organizzata come la Sampdoria non è semplice. Siamo andati in svantaggio, i ragazzi sono stati bravi a riprendere la partita. Mi è piaciuto lo spirito della squadra, abbiamo lottato per cercare la vittoria fino alla fine». Una prova poco convincente, soprattutto nella parte centrale della ripresa in cui i biancocelesti avrebbero potuto sfruttare meglio la superiorità numerica dovuta all'espulsione di Padalino arrivata dopo dieci minuti del secondo tempo. «Era mia intenzione quella di cambiare modulo tattico inserendo giocatori capaci di attaccare sugli esterni: avremmo dovuto cercare di allargare le loro maglie, ma nell'istante in cui stavo per effettuare la sostituzione, prima è arrivata l'espulsione a Baronio, e successivamente Matuzalem e Siviglia hanno chiesto il cambio per problemi fisici. Il cartellino rosso a Baronio non c'era ma lasciamo stare, mi sembra che la direzione arbitrale non abbia accontentato nessuno». La classifica è avara di punti, i biancocelesti, dopo un avvio incoraggiante, sono scivolati nella parte destra della classifica. «Considerando tutte le difficoltà che abbiamo affrontato, in classifica abbiamo i punti che meritiamo - confessa l'allenatore laziale - la squadra può migliorare giocando un calcio più veloce e profondo. Problema del gol? La verità è che all'inizio facevamo tre tiri in porta e tre gol, adesso faciamo un pò di fatica. Sarei preoccupato se la squadra non creasse le occasioni, non vedo motivi per cui allarmarmi, siamo semplicemente un po' meno fortunati nelle finalizzazioni». Il pubblico, a fine partita, ha fischiato: non vuole abbandonare l'ambizione di partecipare a una competizione europea. «Se i giocatori stanno bene e possono allenarsi, la Lazio può giocarsela sia in campo nazionale che internazionale. L'importante che abbia la possibilità di utilizzare tutti i giocatori».