Lazio senza paura
Riparte il campionato, e la Lazio di Ballardini va alla ricerca di un successo che manca dal 30 agosto scorso. Il tecnico recupera per l'occasione Siviglia, Diakitè, Brocchi e Cruz: i primi tre partiranno dall'inizio, l'argentino si accomoderà in panchina con Foggia, escluso dalla contesa contro i doriani. La squadra titolare sarà quella di Pechino, formazione con cui i biancocelesti hanno trionfato contro l'Inter. Al di là della Sampdoria capolista, la Lazio dovrà affrontare anche il tabù Olimpico: solo un pareggio (col Palermo) nelle ultime quattro partite disputate nell'impianto del Foro Italico, poi altre tre sconfitte con Juve, Salisburgo e Parma. «Sarà necessario fare una grande partita per avere la meglio sui nostri avversari - dichiara il tecnico laziale - dovremo essere al meglio per essere competitivi. La Sampdoria ha qualità, Del Neri è riuscito a dare una grande organizzazione alla sua squadra che ha il vantaggio di non essere impegnata nelle coppe europee. Fino a oggi sono in vetta con merito, mancano troppe partite per fare una previsione e dire se potranno essere protagonisti fino in fondo per la lotta al titolo». Cassano e Pazzini guideranno l'attacco di una squadra che dovrà rinunciare a Gastaldello - squalificato - e agli infortunati Tissone e Semioli, la Lazio scenderà in campo in formazione tipo, nonostante l'indisponibilità di Meghni, Del Nero e Scaloni. Sarà una sfida nella sfida tra Zarate e Cassano, due talenti di indiscusso valore. «Sono contento di allenare Zarate così come Del Neri sarà felice di avere Cassano - ammette Ballardini - sono due giocatori fuori dalla norma: il doriano si esalta maggiormente nell'ultimo passaggio, è necessario togliergli spazio e prenderlo immediatamente evitando di farlo ragionare. Zarate è un giocatore diverso, che cerca maggiormente la conclusione a rete. Mauro è un grandissimo e potrà crescere ulteriormente. Sono due fuoriclasse, ma non entro nelle scelte dei ct che hanno deciso di non chiamarli nelle rispettive nazionali». In casa Lazio serve una vittoria per riaccendere l'entusiasmo e tornare nella parte sinistra della classifica. Finora i biancocelesti non sempre hanno convinto, nonostante la strenua difesa del tecnico. «La Lazio mi è sempre piaciuta - dichiara con fermezza l'allenatore di Ravenna - rispetto agli altri abbiamo giocato 12 partite, che comportano stress fisico e mentale, infortuni, difficoltà. Ma le difficoltà vanno superate, perchè solo in questo modo si ha la possibilità di crescere. E' giusto che vengano presi in considerazione i risultati, perchè alla fine sono quelli che contano, ma io, da allenatore, sono tenuto a fare delle valutazioni differenti. In campionato è difficile esprimersi dopo gli impegni europei: tra il giovedì e la domenica c'è troppo poco tempo per poter recuperare. La Samp, rispetto a noi, ha questo vantaggio. Io guardo il gioco che esprimiamo e le occasioni che riusciamo a creare durante la partita, e sono pienamente soddisfatto di quanto è stata in grado di fare questa squadra».