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La Juve non sa più vincere

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TORINO - Ai punti, avrebbe vinto la Fiorentina. La Juve però porta a casa un pareggio che perlomeno serve a muovere la classifica: tre punti nelle ultime quattro partite di campionato non sono però bottino da grande squadra e Ferrara dovrà fare un bell'esame di coscienza per capire cos'è che non funziona. Si comincia a spron battuto, quasi che la Juve voglia togliersi di dosso la rabbia accumulata dopo la sberla di Palermo e una serie troppo lunga di pareggi. E' però la Fiorentina a passare sfruttando la propria corsia di sinistra e l'inadeguatezza di Grygera a questi livelli: Jovetic inventa, Vargas trasforma e non sono passati che cinque minuti. La Juve schiuma rabbia, Gamberini si immola su Sissoko e poi Frey salva su Iaquinta. Quindi, ancora Vincenzone si fa maledire dai tifosi per l'ingordigia che lo porta togliere dai piedi di Amauri un comodo tap in da sotto misura. Passa il quarto d'ora ed è già successo tanto. I viola hanno il torto di ritrarsi, Diego ringrazia e serve Poulsen: il danese si inventa un lancio con il gognometro – certo non da lui - che mette Iaquinta solo davanti a Frey. Palla sporca e quasi buttata, ma lì vicino c'è Amauri e il pareggio è cosa fatta: per il brasiliano, primo gol in campionato e addirittura solo il secondo nell'intero 2009. Si gioca duro, anche: gli scontri in mezzo al campo si susseguono, Melo perde il duello con Zanetti e Sissoko – schierato a sorpresa dopo sette mesi di assenza – cala alla distanza. La Viola troverebbe anche un altro gol su una punizione di Vargas deviata in rete da Iaquinta, ma Rizzoli annulla per una trattenuta di Dainelli su Chiellini. Vargas fa il diavolo a quattro fino a metà gara e per poco, ancora approfittando di Grygera, non buca Buffon per la seconda volta. Un affondo di qua e uno di là, senza sosta: Iaquinta si trova anche davanti a Frey, tutto solo dopo un tocco maldestro di Dainelli, ma viene fermato giustamente per fuorigioco. Si ricomincia con il piedone di Frey che dice no a Sissoko, poi un contropiede toscano gela l'Olimpico: l'assist di Vargas per Jovetic non viene però sfruttato al meglio e Buffon respira. Zero soste, Rizzoli lascia giocare ed è giusto così: Santana stuzzica Buffon, la Fiorentina cresce e gioca meglio ma la Juve non molla e certo non potrebbe mai. Un guizzo di testa di Amauri arriva quando la partita pare nelle mani dei Prandelli Boys, nulla si può dare per scontato: certo, però, i viola paiono più organizzati e anche fisicamente arzilli. Arriva qualche fischio, Ferrara si limita a mandare in campo Camoranesi per Sissoko quasi a dichiararsi impotente rispetto a quanto accade in campo: poi toglie Iaquinta per De Ceglie e dalla curva si alzano cori poco ripetibili. La luna di miele finisce qui, insomma, con Gilardino che nel finale sbaglia un gol quasi fatto e i tifosi bianconeri che cominciano a farsi qualche domanda sull'effettiva forza della loro squadra.

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