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Lazio, gabbia su Cassano

Davide Ballardini

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Ballardini studia le contromisure per fermare il super attacco della Sampdoria. Pazzini e soprattutto Cassano fanno paura, la difesa laziale si prepara a reggere l'urto della prima in classifica. Del Neri ha lavorato bene, ha forgiato una squadra che si affida al collettivo ma sfrutta al massimo gli acuti dei solisti. Sono passati cinque mesi dal trionfo in Coppa Italia, dalla magica notte del 13 maggio quando Dabo infilò Castellazzi regalando alla Lazio il primo trofeo della gestione Lotito. Ora la Samp, battuta quella volta all'Olimpico, si ritrova in testa con la certezza di aver operato in modo oculato sul mercato nonostante la cessione di Campagnaro e il doloroso cambio tecnico. Servirà quindi una grande prova della banda di Ballardini per tornare alla vittoria dopo cinque tentativi a vuoto (sono arrivati tre pari e due sconfitte interne) e occorrerà confermare la discreta tenuta del reparto arretrato che finora ha fornito un rendimento accettabile nonostante nelle previsioni della vigilia fosse indicato come il tallo d'Achille della squadra. Torneranno Siviglia e Diakitè ma non è detto che giocheranno entrambi dall'inizio. Anzi, venendo da infortuni muscolari è probabile il rientro del giocatore più anziano, ma è possibile che Ballardini confermi Cribari (anche Radu è in ballottaggio). A prescindere da chi scenderà in campo, sarà fondamentale l'apporto di Lichsteiner, reduce dalla qualificazione mondiale con la Svizzera. Il laterale biancoceleste andò molto in difficoltà a Marassi contro Cassano mentre nella finale di Coppa riuscì a limitarlo. La gabbia sull'asso doriano conterà anche sui raddoppi di chi tra Brocchi e Dabo comincerà la partita oltre che su Baronio, chiamato anche a uno stancante lavoro di copertura. Tutto questo senza trascurare i «tagli» di Pazzini perfetto a trovare spazi dove non ci sono. Ci sarà da soffrire lì dietro, lo sa anche Muslera tornato dal blitz in Uruguay che comunque gli è valso l'accesso agli spareggi per il Mondiale. La Samp gli porta bene: contro i doriani ha giocato la prima gara del post-Carrizo, contro i blucerchiati ha certificato la sua rinascita in Coppa Italia. Fernandone si aggrappa al suo talismano.

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