Dopo la sosta si riparte col botto

Calciomaniacidi tutta Italia, in alto i cuori. Dopo avere rischiato la crisi di astinenza per le due settimane da dedicare alle Nazionali, il weekend propone un lussuoso ritorno del campionato. Perché, nonostante l'onda emotiva suscitata dal delirio dialettico di Marcello Lippi, il livello di attenzione regalato agli impegni degli Azzurri rimane basso, e i nostri eroi poco hanno fatto per sperare in un'inversione di tendenza, poca cosa rispetto al Campanile, tuttora la principale attrazione per i tifosi. Un'ottava giornata pavesata a festa, cinque le classiche in calendario, intese come sfide tra società che vantano almeno uno scudetto in bacheca. Delle tre di domani, due vedono protagonuiste le romane, con la Sampdoria in visita all'Olimpico laziale, mentre chiuderà il programma lo scontro di San Siro tra un Milan in affanno e una Rona confortata dalla tradizione recente, tre vittorie a seguire in casa rossonera, ma depressa per il definitivo forfait di Totti. Resta a casa, il capitano, del resto una guarigione lampo era improponibile, anche perché i guai maggiori per la Roma delle ultime due stagioni non sono venuti tanto dagli infortuni, da gara o da allenamento, quanto dalle dissennate gestioni dei recuperi, troppo spesso affrettati fino alla temerarietà. Sempre domani la classica meno illustre, il Bologna al San Paolo contro un Napoli che ai disagi di classifica trova il modo di aggiungere anche quelli burocratici, Lavezzi bloccato dallo smarrimento del passaporto. Disguido addebitato alla federazione argentina, del resto non si poteva accordare grande fiducia a chi aveva dato la Nazionale a Maradona, esempio che ha fatto impallidire le esternazioni frenetiche di Lippi. Di altissimo livello gli anticipi del sabato: Genoa-Inter con classifica complessiva di ventinove punti, contro i ventotto di Juventus-Fiorentina, che aprirà le danze. A favore dei bianconeri, nella corsa al primato, il fattore campo e recuperi importanti, ma a Torino sale uno Gilardino toccato dalla grazia. Tante le assenze nell'Inter di Genova, ma le seconde linee si chiamano Balotelli e Muntari, scusate se è poco.