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Lippi "Vergogna a chi ci fischia"

L'allenamento degli azzurri

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È un Marcello Lippi polemico al fischio finale di Italia-Cipro. «Abbiamo guadagnato la qualificazione matematica a Dublino e potete immaginare la grande felicità - sbotta ai microfoni di Rai Sport - Ho cambiato questa sera la squadra per undici undicesimi, una particolarità che non esiste al mondo. Siamo campioni del mondo, veniamo qui a giocare una gara che non conta nulla e appena abbiamo un po' di difficoltà, visto che in campo c'era un'Italia che non ha giocato insieme una volta, la gente invece di incitare i ragazzi comincia a gridare il nome di altri calciatori. È una cosa vergognosa: la gente deve amare la Nazionale perché è capace di fare queste cose», conclude lo sfogo riferendosi all'incredibile rimonta contro i ciprioti. A causare la rabbia del Ct i cori dei tifosi del Tardini che, con gli azzurri in svantaggio, avevano lungamente inneggiato ad Antonio Cassano. La vigilia della gara era stata più tranquilla, e ancora una volta si era parlato della questione Totti. «Nazionale aperta aperta a Totti? No, c'è una vocale sbagliata: la nazionale è aperta a tutti», aveva detto il ct nell'attesa del match ininfluente. «Ci potrebbero essere inserimenti? Certo, potrebbero esserci, magari di giocatori che pochi considerano. Il mio compito è di completare un gruppo che ha determinate caratteristiche: non è detto che chiami i soliti noti». Lippi ha parlato anche delle (possibili) future avversarie, e in particolare dell'Argentina a rischio eliminazione (la squadra di Maradona ha giocato ieri notte la sfida decisiva in Uruguay, ndr): «Mi sorprenderei di non trovare la Seleccion. Quando Argentina e Brasile non si qualificano è una cosa anomala». Secondo il ct, la cosa che più deve far riflettere «non sono tanto i risultati, ma il fatto che alcuni tra i più grandi calciatori del mondo - vedi Ibrahimovic - rischino fortemente di non partecipare al prossimo Mondiale. Un giocatore, per quanto bravo sia, può rimanere fuori se non è in una squadra forte». Interrogato infine su quali squadre debba temere l'Italia, Lippi ha spiegato la filosofia della nostra nazionale: «Sarebbe un grave errore pensare che siamo i più bravi di tutti, ma non dobbiamo sentirci inferiori a nessuno. Chi dobbiamo augurarci sia in forma all'inizio del Mondiale tra gli azzurri? Senza offendere nessuno, quando Gigi Buffon sta bene e dà sensazione di tranquillità, trasmette a tutti grande fiducia e sicurezza».  

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