Italia, rimonta mondiale
Lippi: vergogna chi fischia
PARMA - Incredibile a dirsi, la vittoria per 3-2 su Cipro apre ufficialmente la guerra tra Lippi e gli italiani. Il ct si è infuriato per i cori e i fischi del pubblico dopo i gol ciprioti, nonostante la qualificazione raggiunta in anticipo. La cronaca della partita è tutta nei gol prima ciprioti, poi azzurri. All'11' Makridis attacca dalle parti di Santon e trova il vuoto che gli consente di servire comodamente Okkas: al numero nove basta appoggiare il piattone per battere Marchetti. Il coro «Cassano, Cassano» che si libera dalle tribune subito dopo pesa come un macigno sulle scelte di Lippi e ne scatenerà la reazione. Al 47' arriva sempre da destra il cross che Michail gira in rete di testa. Gli azzurri ci mettono un po' a reagire, ma bastano gli ultimi 20' soprattutto grazie al senso del gol di Gilardino e all'apporto di De Rossi e Camoranesi, subentrati in corsa. Ci pensa il bomber di Firenze, prima con un colpo di testa al 78', poi materializzandosi a un metro dalla porta per battere Avgousti tre minuti dopo. In pieno recupero la terza rete di Gilardino è un tap-in sulla linea dopo una conclusione di Quagliarella deviata dai ciprioti. Contro Cipro è cominciato un trittico di test (con Olanda e un'africana i prossimi impegni) che Lippi userà per perfezionare la rosa da portare alla Coppa del mondo 2010. Staccato il biglietto per il Sudafrica già a Dublino il ct, che notoriamente non tiene in grande conto gli spunti offerti dal campionato come dimostrano i casi di Pazzini e Cassano, ha chiesto e ottenuto match probanti proprio a questo scopo. Intanto ha sfruttato Parma per dare un'occasione a diversi elementi. In Sudafrica i campioni di Lippi avranno quattro anni in più e servono ricambi, ma contro Cipro sono stati proprio Rossi, Pepe, Bocchetti (anche se schierato esterno mentre nel Genoa è uno dei centrali) e, in parte, D'Agostino e Santon a deludere. Detto che Marchetti sembra aver superato in corsa Amelia e De Sanctis per il posto di scudiero di Buffon, soprattutto in difesa la situazione non si presenta rosea. Se staranno tutti bene, in Sudafrica Zambrotta, Cannavaro, Chiellini e Grosso avranno il posto garantito per mancanza di concorrenza, nonostante la carta d'identità si sia appesantita. Ieri Santon ha confermato la sua involuzione, soprattutto nella fase difensiva, che ha costretto Mourinho a relegarlo in panchina. I due gol ciprioti sono nati entrambi dalla sua parte dove un certo Makridis ha vestito i panni di Garrincha. A centrocampo Pepe ha mostrato la solita generosità, ma l'impressione è che non basterà per essere convocato, considerato che Marchisio e Palombo ci saranno certamente e D'Agostino è l'unica alternativa testuale a Pirlo. In attacco, intoccabili Gilardino e Iaquinta, si allungano le ombre di Amauri e Totti. Il «merito» è dell'evanescenza di Rossi e Di Natale, sempre più principe a Udine quanto ranocchio a livello internazionale. Per di più anche Quagliarella non brilla. Probabile non gli giovi defilarsi e partire molto lontano dalla porta, come gli chiede Lippi.