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Buffon: "Il menisco è rotto Gioco finchè posso"

Gianluigi Buffon con la maglia della nazionale

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Il capitano è coraggioso, e stringe i denti finchè può. Neanche la gioia del quarto Mondiale personale, afferrato ieri a Dublino nonostante i due gol nella sua porta, toglie però a Gigi Buffon la preoccupazione per quel ginocchio sinistro che non tiene più. «Gioco col menisco rotto e fa male: ma ora non posso operarmi, c'è la Champions. Vado avanti finchè posso», confessa il portiere, ieri capitano in casa dell'Irlanda, sul volo azzurro di ritorno a casa. Quel finchè posso, in realtà, nasconde una data precisa nella mente del numero 1 della nazionale e della Juve. «A inizio dicembre c'è la partita con l'Inter, vediamo se arrivo fino a lì. Io vorrei», precisa Buffon. C'è il precedente di Marchisio, tra azzurro e bianconero, a fare scuola: un menisco rotto (e nel caso del centrocampista anche trascurato in casa Juve), poi l'operazione e i 40 giorni di stop. Di qui l'idea di sfruttare la pausa di Natale per quel fermo necessario, senza incidere più di tanto sulle sorti della squadra di Ferrara in campionato. La data limite, sempre che il dolore provato dal giocatore non complichi i piani («alle volte fa male, e non solo nei movimenti laterali»), è il 6 dicembre, forse il 5: per quella domenica il calendario di A fissa Juve-Inter, ma vista la concomitanza di Juve-Bayern l'8 dicembre è possibile che il derby d'Italia sia anticipato al sabato. Il 5 dicembre, e poi l'operazione, sempre che la sfida ai bavaresi di Van Gaal, ultima giornata di Champions, non sia a sua volta decisiva. Comunque, Buffon dovrebbe perdere solo due partite di campionato, Bari e Catania, prima della ripresa a Parma il 6 gennaio. Perderà però con ogni probabilità, vista la qualificazione acquisita, anche la festa azzurra di mercoledì a Parma, contro Cipro. Riposo a lui e spazio a Marchetti, la scelta di Lippi appare obbligata. «È il mio quarto Mondiale, ho cominciato presto - scherza Buffon prima dell'atterraggio a Pisa - Dal '98 al 2010, sembra una vita: ma ogni Mondiale è diverso, lo affronti con età e maturità diverse. Certo, come me solo Cannnavaro...», chiude con una punta di orgoglio. C'è invece anche rabbia nel rileggere il modo in cui l'Italia ha subito gol ieri dall'Irlanda del diabolico Trap: «Sul primo, era un loro schema. Le due squadre erano tutte schiacciate davanti a me, il pallone non l'ho visto neanche partire - spiega all'indomani del 2-2 del Croke Park - Meno male che Whelan l'ha girata bene sul palo lontano, se me la tirava a 20 centimetri dal naso non mi sarei mosso ugualmente, con tutta quella folla davanti».   E il secondo gol? «Merito del loro portiere. Trap - racconta Buffon - si sgolava che non scendesse in area a tentare il colpo di testa, e richiamava anche Stuart Ledger. Ma Given ha contravvenuto all'ordine, e ha inviato il suo numero 2 in area. E quello ha segnato». Ancora da un calcio piazzato. «Sì, dobbiamo lavorarci molto, questo è sicuro - chiude Buffon - E non solo con l'Italia, anche con la Juve». Che poi, quanto alla difesa, è la stessa cosa.  

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