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Torna il sereno sulla Capitale

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Meritaconsensi senza riserve la Roma, vero che il Napoli da trasferta ha confermato limiti tradizionalmente inquientati, ma insomma quando si perde subito Motta, poco dopo Julio Sergio, e si finisce praticamente in nove con Totti immobile e Vucinic zoppo, avere portato a casa altri tre punti di peso è impresa non da poco. Ranieri mostra coraggio da leone con il terzo cambio dopo l'intervallo, però conferma di avere una dote fondamentale per far bene, il soccorso affettuoso della buona sorte. Non paga pegno per gli acciacchi delle punte che determinano forzato disagio nei minuti conclusivi, ma soprattutto propone all'attenzione di tutti uno dei suoi prediletti pupilli, quel Faty che gioca un gran secondo tempo e va vicino a guadagnarsi orecchie e musica con uno strepitoso tiro al volo. Aveva preso il posto di Cerci, tuttora restio a confermare sul campo il talento del quale viene da molti accreditato. Buon comportamento, invece, di Andreolli, una fortuna giocare accanto a Burdisso, sempre più leader di un reparto mutilato dalle assenze, occasionale quella di Mexes, per decreto quella di Juan. Ma logicamente c'è chi, al solito, è fuori concorso, forse potrebbe finalmente meritarsi una firmetta sul contratto. La vittoria è lui a firmarla, Francesco Totti, doppietta che gli consente di agganciare Batistuta, prima punta autentica, nella classifica all-time, lui che spesso in carriera era delegato a mandare in gol i compagni. Palpiti dopo il guaio al ginocchio e la visita in clinica, poi le notizie confortanti, tra due settimane su di lui potrebbe già contare Ranieri che finora in campionato, con tre vittorie e due pareggi, ha dato una bella consistenza a una classifica tragica. Sull'altra sponda, un regalino per la Lazio a Firenze, gli ufficiali di gara non sono riusciti a stabilire se il pallone fosse entrato, e lo era. Però, al di là dell'episodio, è giusto dire come i romani avessero gestito al meglio la sfida con un'avversaria ispirata come nei giorni migliori, sfiorando più volte il gol, per Foggia occasioni strepitose, qualche sofferenza nell'inevitabile assedio finale, quando il peso del giovedì europeo ha reclamato il suo credito. Frenata della Sampdoria, ma il Parma ha confermato l'ottima impressione fin qui suscitata, grande gol di Galloppa (di destro!), grande replica di Pazzini, forse defraudato di un rigore, ancora una bella partita. A proposito di arbitri, un ciambella di salvataggio all'ultimo istante per Leonardo viene dal gol di Ronaldinho, dopo l'assedio all'Atalanta in dieci per un'ora. Per Rocchi i giocatori sono tutti uguali ma Gattuso, per dirla alla Orwell, è «più uguale» di Radanovic, se parliamo di cartellini rossi. Gianfranco Giubilo

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