Roma alla prova del nove
Alla ricerca di conferme. La Roma è chiamata a rispondere ai critici e a dimostrare che la cura Ranieri sta facendo effetto. Dopo aver impressionato favorevolmente contro la Fiorentina e convinto con il Palermo, è incappata nel mezzo passo falso di Catania dove si è vista una squadra in involuzione rispetto alle uscite precedenti. L'Europa League ha regalato tre punti fondamentali, ma troppo basso il valore del Cska per capire se i giallorossi sono in rampa di lancio. Ecco perché il Napoli può essere l'avversario giusto per testare la formazione capitolina, anche se i partenopei arriveranno nella Capitale concentrati e al tempo stesso consapevoli di dover lottare per salvare la panchina a mister Donadoni. Una sfida che si preannuncia insidiosa ma «Da vincere a tutti i costi per arrivare alla pausa più rilassati. Sarebbe la chiusura di un mese importante e ci darebbe molta voglia», per dirla alla Ranieri. Senza sette giocatori e con diversi titolari non al meglio, servirà grinta e carattere per continuare la scalata ad una classifica fino a questo momento deficitaria. Il tecnico di Testaccio sa che dopo quattro risultati utili consecutivi, l'ambiente si aspetta qualcosa di importante da parte della Roma e quella di oggi pomeriggio potrebbe rappresentare la gara della svolta. «Sarà tosta – ha commentato – una sfida tra due squadre ferite che vogliono fare di più: noi per dare continuità, loro per cambiare rotta». Servirebbe la Roma migliore, ma l'allenatore non ha la possibilità di mandarla in campo. Perché Totti non è al meglio, ma probabilmente stringerà i denti (in rampa c'è Okaka), con Juan fuori per infortunio, il brasiliano non risponderà nemmeno alla chiamata della Nazionale, Mexes cerca il riscatto, mentre Taddei si gioca una maglia con Cerci. Confermato il 4-4-2, che sembra essere il modulo più congeniale alla squadra attuale con Cassetti che, se confermerà i progressi degli ultimi giorni sarà titolare e Perrotta chiamato di nuovo a partire da sinistra per poi inserirsi e andare a colpire in area, come accaduto con il Cska Sofia. Dopo Spalletti anche Ranieri punta l'indice contro i campi di Trigoria. «Se andiamo in spiaggia a Castel Fusano è meglio. Voglio meno sabbia e più terra. Così è un rischio perché l'erba ancora non ha preso. Bisogna fare meglio le cose, molto meglio».