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L'Inter all'ultimo respiro

Il centrocampista olandese dell'Inter Wesley Sneijder

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MILANO - Momento migliore per sbloccarsi con la maglia nerazzurra Wesley Sneijder difficilmente poteva sceglierlo. Al 3° minuto di recupero nel secondo tempo, dopo una gara di grande volontà ma piuttosto incolore, dopo aver rischiato il tracollo, appena un paio di minuti prima, con Di Natale che davanti a Julio Cesar si divora la doppietta personale e il gol partita per i suoi, l'olandese trova un diagonale strettissimo da dentro l'area di rigore friulano che non lascia scampo ad Handanovic, permette all'Inter di tornare, anche se momentaneamente, in testa alla classifica e soprattutto scaccia quell'aria di crisi che già aleggiava a San Siro. Dopo i fischi per Muntari, beccato per il suo piedone non proprio fatato e lo scarso momento di forma, e i malumori palesati durante tutto il secondo tempo, davvero moscio da parte nerazzurra dopo una trasferta di Champions sicuramente lunga e pesante. Crisi di cui si sarebbe parlato, e a lungo, dopo i due soffertissimi pareggi di Champions e la sconfitta di Genova, nel caso fosse arrivato anche solo un punto dalla gara contro la squadra di Marino. E invece la giocata di Sneijder ha permesso a Samuel di mettersi, stizzito, un dito davanti alla bocca: rivolto al pubblico, ma anche più in generale alle critiche che sarebbero piovute sulla squadra. Che non aveva iniziato male, con un super Stankovic che al 22', imbeccato da un Eto'o che gioca sempre lontano dalla porta avversaria, entra in area dalla destra e trova l'incrocio dei pali opposto. Uno a zero e gara paradossalmente in salita, perché due minuti dopo torna a farsi male Milito: per lui una ricaduta del problema muscolare che l'ha tenuto fuori in Champions contro il Rubin, per l'Inter una tegola pesantissima. Cinque minuti dopo arriva il pari di Di Natale, alla sua prima rete contro l'Inter, e nona stagionale, che sfrutta l'assist di Inler e una dormita pazzesca di Chivu che non sale. L'Inter cala, Balotelli non si sente e al 42' l'Udinese si divora, una prima volta, il vantaggio. Chivu dorme di nuovo e si fa anticipare da Sanchez, che si ritrova da calciare un rigore in movimento, di sinistro, ma lo manda alto. Nella ripresa, quando il ritmo cala e non poco, scoppia il caso Muntari. Ancora al 22', che sembra il minuto dell'Inter e invece è solo quello di Stankovic, sul gran diagonale del serbo il ghanese spara altissimo da due passi. San Siro, che già gli stava addosso, esplode. Mou lo cambia subito per Suazo, che non giocava in serie A da un anno e mezzo. Da Zanetti in poi è una sfilata quella degli interisti che lo rincuorano, ma sarà dura recuperarlo. L'Inter, però, almeno recupera la gara. Dopo il contropiede sperperato malamente da Di Natale ci pensa Sneijder. La vittoria non è né solare né meritata, l'esultanza stile finale di Champions di Mourinho ne è l'indicatore più evidente.

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