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Okaka snobba i razzisti «Gioco e basta»

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Giovedìnon è stata la prima volta che Stefano Okaka veniva fatto oggetto di insulti di stampo razzista in uno stadio, ma non vuole alzare polveroni. Il giovane romanista si è accorto subito, mentre correva verso la curva sud per festeggiare dopo il gol, che qualcosa non stava andando come avrebbe voluto. «Non mi sono accorto di nulla». Non è così invece. Ma il suo carattere gli impedisce e lo porta a non fare storie - dice chi lo affianca - e a pensare che «i tifosi della Roma non sono quelli». A Trieste lo scorso anno è dovuto intervenire lo speaker dello stadio per frenare gli insulti razzisti che gli stavano arrivando, ad Ascoli era successo qualcosa di simile. Parole di solidarietà gli sono arrivate ieri dal presidente della Provincia di Roma Zingaretti e il parlamentare del Pdl Barbaro.

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