Roma, col minimo sforzo
A Ranieri, in Europa League, basta una Roma formato baby per avere la meglio sui modesti bulgari del Cska Sofia. Finisce 2-0, ma poteva essere una vera e propria goleada se i giallorossi non avessero ecceduto in preziosismi e leziosità. Ma la buona notizia arriva dalla retroguardia che finalmente chiude una partita imbattuta: non succedeva dallo scorso maggio. Certo, la musichetta non è quella della Champions e lo strampalato inno dell'Europa League, suona come un'arietta da fiera paesana. Ranieri pensa ovviamente alla sfida di campionato in programma domenica prossima sempre all'Olimpico contro il Napoli del pericolante Donadoni e ricorre al turn-over. Ma lo fa alla sua maniera lasciando intatto il reparto difensivo e trasformando la Roma solo dalla cintola in su. In campo si apre il 4-4-2 annunciato alla vigilia con Pizarro che torna in mezzo a far coppia con De Rossi. A destra senza il «titolare» Taddei va il giovane Cerci con l'altro «baby» giallorosso Okaka a far tandem con Vucinic in attacco. Totti per la prima volta quest'anno parte dalla panchina: anche per lui un turno di meritato riposo in vista dell'arrivo di Lavezzi & Co.. E proprio dall'asse giovanile nascono le prime cose interessanti della serata. C'è la firma di Okaka sul gol del vantaggio, prima rete all'Olimpico del giovane romanista che corre sotto la Sud rimediando però un paio di sputi e diversi «buuu» dei soliti quattro cretini. Che vergogna! La partita in se ha poco da dire, in campo c'è solo la Roma che arriva da tutte le parti e gioca come il gatto con il topo: troppa la differenza tecnica tra le due formazioni. Ma il tecnico giallorosso sta lì a braccia conserte scuotendo più volte la testa, perchè a tratti la sua Roma, nonostante il dominio, non fa i movimenti che vorrebbe. Il secondo gol di Perrotta (gran cosa di Pizarro che gli mette sui piedi un pallone meraviglioso oltre la difesa) chiude il discorso. Anche perchè il Cska non arriva mai o quasi dalle parti del buon Julio Sergio che avrebbe comunque incassato il gol di routine se Riise non lo avesse salvato sulla linea dal contro piede di Stoyanov. Ripresa al cloroformio con la Roma sempre lì davanti in cerca del terzo gol che chiuderebbe definitivamente la pratica e il Cska che nemmeno prova a colpire di rimessa. Ranieri mette dentro Menez che mostra qualcosa di pregio, oltre ai soliti limiti caratteriali: è vero, è innamorato del pallone, ma vederlo muoversi palla al piede è spettacolo vero. Finisce con Cerci che sbaglia due gol fatti, l'ingresso di Andreolli, altro giovane di talento tenuto finora in congelatore da Ranieri, e con i cori dei tifosi bulgari mai domi fin sotto i tre fischi. La sfida del tifo stasera l'hanno vinta loro, ma i tre punti sono nelle tasche della Roma che adesso guarda la classifica del gruppo E con più serenità. Ora due giorni di ossigeno poi tocca al Napoli... ma sarà tutta un'altra partita.