Spalletti: "Forza Roma"
NAPOLI - «Forza Roma». E se lo dice Luciano Spalletti... L'ex tecnico giallorosso non vede, non sente e non parla, ma è sereno e di buon umore. Sarà il libro che sta leggendo tra le mura domestiche o l'eco di ammirazione che arriva da Roma. Dalla sede della Filmauro per la precisione. Il Presidente Aurelio De Laurentiis ha appena scritto la parola fine sotto il suo film più lungo: 5 anni con Pierpaolo Marino. Tre ore di faccia a faccia per dirsi addio da gentiluomini e stabilire il prezzo della rescissione del contratto quinquennale appena firmato dal diggì. Separazione consensuale e stima immutata, si legge nella nota pubblicata sul sito: «De Laurentiis e Marino di comune accordo hanno compreso che ora il progetto ha bisogno di una seconda fase "innovativa" anche sul piano delle risorse umane». La conferenza stampa che l'ex dg del Napoli terrà oggi sancirà il passaggio da un'era a un'altra. Da una gestione monocratica a una collegiale perché il patron vuole quella struttura, più volte richiesta invano, che permetta al Napoli di diventare un club da serie A. Zanzi, ex Siena, o Ghirelli, ex Figc, sono i papabili per la poltrona da direttore generale, Gerolin sembra essere in pole position per la carica di ds. Ma c'è un altro nodo da sciogliere: l'allenatore. Doandoni ha detto che «non gli passa per l'anticamera del cervello di dimettersi». De Laurentiis invece ci pensa, eccome. Si deciderà tutto dopo Roma-Napoli. E per un suggestivo incrocio del destino, spunta Spalletti, calcio, spettacolo e innovazione. Stimatissimo da De Laurentiis, stanco di avere 25 giocatori in rosa e vedere sempre il 3-5-2. Il tecnico di Certaldo non può sedere in panchina visto che ha già allenato in A quest'anno, il suo secondo sì, ma forse è una soluzione che i tifosi non gradirebbero. A spazzare via le incertezze ci pensa il Presidente dell'Aiac Renzo Ulivieri: «Possibilità di allenare per Spalletti in questa stagione? Zero. Non sono io a oppormi, ma le regole della Federazione. E poi Luciano è una persona troppo ligia per poter pensare di fare una cosa del genere». E le parole del tecnico da panchina d'oro sembrano andare nella stessa direzione: «Non ho visto, né sentito nulla. Non voglio parlare, altrimenti Donadoni... Lei è a Napoli? E io sono a Ponza». Non conferma e non smentisce, sembra ridersela sotto i baffi. Alla piazza di Napoli dice di «preferire Piazza di Spagna». Per chi tiferà domenica? «Forza Roma», niente forza Napoli?«Forza Roma». Non ci sono dubbi, sibillino. Ipotesi suggestiva a parte, De Laurentiis non può sbagliare, si prenderà tutto il tempo necessario. Prima la nomina del ds, poi di comune accordo il rebus allenatore: Donadoni con rinforzi a gennaio o un altro cambio di passo. A parte Spalletti, il sogno è Mancini ma costa troppo. Così il favorito diventerebbe Delio Rossi, più staccato Mazzarri.