Signori della Roma, non sempre c'è un assistente come Alessandro Petrella che, da quasi 50 metri, vede quello che non c'è - il calcio d'angolo - e spinge la squadra di Ranieri verso un pareggio insperato.
Nelcalcio accade, ma pensate come si sarebbe sentita la formazione romanista a ruoli invertiti. Detto questo, viene da chiedersi: ma cos'ha questa squadra? Come mai non riesce a tenere alta la concentrazione per più di due gare di seguito? Cosa accade nella testa di giocatori di livello internazionale, a dei campione del mondo? È la grande domanda che si rincorre dall'inizio di questa tribolata stagione. Alla quale Claudio Ranieri sembra non aver ritrovato ancora risposta. Proprio questo è il grande equivoco di una Roma che sembra destinata - infortuni permettendo - ad un logico e quasi scontato cambio di modulo. Senza difensori esterni, i tre centrali potrebbero giocare insieme. Ed il centrocampo a cinque, con De Rossi centrale, Pizarro mezzo sinistro e uno tra Brighi, Perrotta e Taddei mezzo destro, potrebbe lasciare spazio a giovani con voglia e determinazione. La chanches per Ranieri di offrire a Guberti e Cerci quell'opportunità necessaria per garantire a Vucinic e Totti là davanti qualche pallone giocabile in più. Non a caso ieri, con Cerci e col 4-4-2 la Roma è sembrata meno brutta del solito. Ci vuole fortuna ma ci vuole anche consapevolezza e un pizzico di coraggio. Altrimenti per la squadra di Ranieri questa sarà una stagione da un passo avanti e due indietro. Non sempre, infatti, ci sono Petrella (assistente) e Saccani (arbitro) ad inventarsi un calcio d'angolo che regala un pareggio davvero insperato. È su questa strada che il tecnico giallorosso, si deve battere: altrimenti ogni gara sarà una scommessa. E questo, i tifosi della Roma, proprio non se lo meritano.