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Samp in vetta, Inter ko

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AlessandroBianco GENOVA Ci si attendeva una bella gara tra la neo-capolista Sampdoria e l'Inter, sono arrivate anche due notizie clamorose dalla partita di Marassi. La prima: l'Inter perde una gara di campionato, senza riuscire a segnare neanche un gol nonostante partisse col tridente offensivo Milito-Eto'o-Balotelli. La seconda: Josè Mourinho, nonostante l'umore, a fine gara ha rotto lo sciopero del silenzio. E, con un muso lungo così, ha spiegato di averlo fatto «solo perché la società mi ha imposto di tornare a parlare, per questioni di contratto». Risposte secche, però, e uso frequente di «no comment» per lui davvero inediti. «Della partita non mi è piaciuto il risultato», «Santon non è il responsabile della sconfitta» e «giocando senza Sneijder e Motta si perde qualcosa tra le linee e a centrocampo, per questo Eto'o ha giocato un po' più indietro»: queste le tre pillole dello Special one, piuttosto avvelenate. Del resto non parla. Soprattutto di quelle scelte discutibili che hanno cambiato volto alla gara nerazzurra. Come la sostituzione di Balotelli con Chivu, col chiaro intento di riproporre il 4-3-1-2 con Stankovic trequartista. O l'inserimento di un virtualmente epurato Quaresma, che però quasi quasi faceva la giocata della settimana, con un tiro al volo da fuori area sull'1-0 e deviato in rete da Lucio, che però era in fuorigioco al momento del tiro del portoghese. Invece la giocata è stata tutta di Pazzini, che ha sfruttato l'assist di Mannini e regalato ai blucerchiati un primo posto momentaneo che neanche il più positivo dei Del Neri si sarebbe sognato. Il merito peraltro va condiviso con Castellazzi, che nel primo tempo ha detto no a Cambiasso e appena dopo il novantesimo ha parato da campione una bordata di Lucio su punizione. Le assenze a centrocampo avranno anche pesato in casa Inter, ma un Eto'o così arretrato, che a volte ha recuperato fino alla sua trequarti, riuscendo ad andare al tiro solo in un paio di occasioni, è un'arma non sfruttata al suo massimo, così com'è accaduto per i soliti brillanti assist di Milito. Ora non c'è tempo per ragionarci, visto che per i nerazzurri è già tempo di partire per Kazan, dove giocheranno martedì in Champions. Ma Mou qualche minuto dovrà trovarlo e dedicarcelo. Altrimenti l'umore, obblighi contrattuali e mal di pancia mediatici a parte, non potrà che peggiorare ancora.

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