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Caro pandev non parliamo di mobbing

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L'operaioche tutte le mattina si alza alle sei e va in fabbrica ha annotato con rabbia la volontà dell'avvocato di Pandev di rivolgersi al collegio arbitrale della Lega per mobbing. Il povero lavoratore, altrettanto allibito, ha scoperto che un calciatore, quando si rivolge ai giudici sportivi, ottiene il verdetto definitivo dopo 45-60 giorni e non come accade a tutti i comuni cittadini dopo sei-sette anni, se tutto va nel verso giusto. Eppure nel mondo dorato del pallone c'è un calciatore, Goran Pandev, che sbandiera a fine campionato la sua voglia di andare via dalla Lazio, deprezza il valore del cartellino e non contento porta anche il suo club in tribunale. Si imputa a Lotito un atteggiamento discriminatorio ma il calciatore utilizza regolarmente il centro sportivo di Formello per allenarsi e viene pagato alla fine di ogni mese. Senza entrare nel merito della contesa legale che si annuncia cruenta, Totò griderebbe: «ma mi faccia il piacere...». Il mobbing è tutta un'altra cosa, se ne renda conto l'avvocato Grassani.

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